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Scorrano, quando il 1°livello di un ospedale è (suo malgrado) solo su carta

SCORRANO – Dopo Gagliano del Capo, Copertino, Casarano e Campi Salentina, ha fatto tappa nell’ospedale di Scorrano il tour ispettivo del consigliere regionale Paolo Pagliaro, mirato a verificare criticità e disservizi nella strutture sanitarie della Asl leccese, dando seguito a segnalazioni di utenti, amministratori locali e degli stessi operatori della sanità.

Il “Veris delli Ponti” è un ospedale di primo livello, o almeno su carta. Considerato che qui mancano la Tac, la Risonanza Magnetica e il centro trasfusionale, con ciò che ne consegue in termini di ritardi nelle diagnosi e negli interventi.

Soltanto per citare un esempio emblematico un paziente 85enne, con dolori lancinanti per frattura di bacino e femore a seguito di una caduta avvenuta domenica mattina, non potrà essere operato prima che si conosca l’esito della tac, eseguita solo lunedì mattina a Galatina.

La struttura tutta è in fase in manutenzione straordinaria e ristrutturazione, l’ampliamento del pronto soccorso deve essere completato e gli spazi degli ambulatori ridistribuiti. Ma non è soltanto questo il punto. Qui manca la necessaria dotazione strumentale e il personale e le sollecitazioni inoltrate dal direttore sanitario alla direzione aziendale sono ancora in attesa di risposta, a partire dall’improcastinabile acquisto di nuovi letti.

Il personale medico e paramedico qui si spende senza riserve, ma da solo non può colmare assenze così profonde.

E allora vediamo punto per punto cos’è che non funziona.

Iniziamo dal PRONTO SOCCORSO, privo di sorveglianza tanto che l’8 febbraio scorso un medico è stato aggredito e picchiato. La presa in carico e la gestione dei pazienti è rallentata dalla incompatibilità operativa fra il sistema di registrazione e quello radiologico, con inevitabili lungaggini. Ma il problema più grave è la penuria di medici: appena sei, a fronte dei dieci necessari. Servirebbero corsi di formazione per gli infermieri, in modo che possano sostituire i medici nel triage e velocizzare così l’assistenza ai codici bianchi e verdi.

A RADIOLOGIA, oltre alla tac da rimpiazzare con una più nuova ed efficiente, sarebbe utile un secondo apparecchio per le emergenze. Manca anche l’apparecchio per la risonanza magnetica (presente solo a Lecce e Casarano).

Per il servizio DIALISI occorre un nuovo elettrocardiogramma, i letti sono vecchi e da sostituire e mancano persino9 i pc.

In RIANIMAZIONE serve un apparecchio per il monitoraggio cardiovascolare e c’è bisogno di rinnovare e ammodernare due postazioni. Anche qui alcuni letti obsoleti e senza allarme e servono ventilatori, caschi e monitor. C’è poi un ecografo fisso molto vecchio, ne occorre uno portatile ed un nuovo elettrocardiografo.

Le SALE OPERATORIE presentano spazi molto angusti e male organizzati, ed una delle quattro sale non viene utilizzata perché manca il ricambio d’aria. Serve più personale per la sterilizzazione e i ferri obsoleti e usurati andrebbero sostituiti.

Ad ORTOPEDIA sono necessari un artoscopio ed un ecografo.

Nell’ambulatorio di ONCOLOGIA, dove vengono somministrati farmaci chemioterapici, gli spazi sono angusti e insufficienti: due sole stanze per 12/14 utenti giornalieri, con appena sei poltrone e due posti letto.

Il reparto di CARDIOLOGIA è sì dotato di Unità di Terapia Intensiva Cardiologica ma delle otto postazioni Utic una ha la telemetria in manutenzione (tecnologia che permette di monitorare il cuore in tempo reale) e occorrerebbe un’ulteriore postazione di telemetria per il reparto. Ma soprattutto sarebbe necessario un centro di emodinamica per angioplastica e impianto dei pacemaker, presente nel nord Salento a Lecce e nel sud Salento a Tricase.

Se si attivasse a Scorrano si eviterebbe il trasferimento di pazienti in ambulanza a Lecce, peraltro sguarnendo l’ospedale di unità operative preziose. Basti pensare che, durante l’ispezione, qui il consigliere ha ritrovato due pazienti che aveva incontrato durante l’ispezione a Copertino e che finalmente sono stati sottoposti ad intervento cardiaco. Uno di loro dopo una lunga odissea ospedaliera e due giorni e due notti passati in barella nel pronto soccorso.

Per quanto riguarda l’unità di GINECOLOGIA, occorre una NEONATOLOGIA accreditata per almeno quattro posti letto, con personale ed attrezzatura idonea. La SALA PARTO non è a norma, c’è un progetto già pronto ma non finanziato dalla Regione di ristrutturazione e divisione in due ali: una per il blocco travaglio e parto, ed una sala operatoria per i parti cesarei. Al momento, invece, per gli interventi di taglio cesareo bisogna scendere nella sala operatoria e non c’è possibilità di parto analgesia (disponibile solo a Lecce).

Non ci sono, però, soltanto note dolenti.

Ci sono, al contrario, reparti d’eccellenza come GASTROENTEROLOGIA, che però – a quanto è stato riferito – rischia di essere depotenziato; c’è ORTOPEDIA, che tuttavia risente di carenza di personale a fronte di accessi moltiplicati e della mancanza di un bagno a servizio degli utenti in sala d’attesa. E poi la qualità del cibo servito ai pazienti, come testato e riferito dal consigliere, non è discutibile.

Insomma il potenziale c’è e come, ecco perchè per sanare le lacune anche di questo ospedale la battaglia continuerà. “Anche sull’ospedale di Scorrano, come su tutte le altre strutture dell’Asl Lecce ispezionate finora, presenterò un dossier in Commissione Sanità – preannuncia il consigliere Pagliaro – chiedendo di convocare in audizione i vertici aziendali e della sanità regionale, affinché diano risposte e assumano impegni precisi per la soluzione dei problemi riscontrati”.

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