LECCE- Una mappa diffusa da Terna pochi giorni fa fornisce la ricognizione dei 40 progetti di eolico off shore depositati al 31 agosto scorso.
Questa cartina dice che alla societĂ che gestisce le reti per la trasmissione dell’energia elettrica sono giunte richieste di connessione per quattro impianti al largo delle coste della provincia di Lecce, uno nel Golfo di Taranto e due nel Brindisino. Questi ultimi tre sono giĂ noti: quello di Renexia a 10 km dalle coste di Taranto per 30 Mw; quelli di Iron Solar per 530 Mw e di Falck Renewables per quasi un Gigawatt, a cui in realtĂ si aggiunge un impianto prossimo ad essere autorizzato a 5 km da Cerano, quello di Tg Energie Rinnovabili per 108 Mw.
Per il Leccese, invece, vengono indicate quattro richieste di connessione giunte a Terna per altrettante centrali eoliche in mare, al largo della costa Otranto-Leuca, impianti della potenza di 332 Mw ciascuno, tutti dello stesso operatore e collocati ad una media profondità dal fondale, tra i 107 e i 143 metri. Se si tratti dello stesso impianto “spacchettato” in quattro che Falck Renewables e BlueFloat Energy vorrebbero impiantare tra Otranto- Santa Cesarea e Castro ancora non è dato saperlo, visto che al Ministero non hanno ancora presentato alcun documento.
E’ evidente, tuttavia, che ci sia un oligopolio di fatto dei padroni del vento: sono in numero ristretto le societĂ che hanno depositato progetti.
La cartina è stata diffusa il 22 ottobre scorso in occasione del convegno “Eolico off-shore per la transizione ecologica di Civitavecchia: sfide e opportunità ” organizzato dall’Assessorato alla Transizione ecologica della Regione Lazio insieme con Lazio Innova. Sono 17 i Gw al momento richiesti dalle società per progetti eolici in mare in tutta Italia, ma a questi si aggiungono ulteriori 8 Gw potenziali richiesti negli ultimi due mesi attraverso ulteriori progetti.
“Le iniziative in Puglia sono tutte a profonditĂ intorno ai 100 m – ha spiegato il rappresentante di Terna, Corrado Gadaleta – tutte concentrate e con potenze rilevanti e difficoltĂ rilevanti. […] Se si vuole garantire l’integrazione dell’eolico offshore si devono prevedere allo stesso tempo anche infrastrutture rilevanti”.
I documenti di Terna contengono anche un’altra mappa significativa, che indica la prospettiva che pare essere tracciata per il Salento: è una delle quattro aree italiane considerate ad “elevata potenzialitĂ di generazione eolica offshore”. In poche parole, è su queste porzioni di mare che si concentreranno i grandi progetti perchĂ© qui vi è la combinazione delle condizioni piĂą favorevoli, almeno per la realizzazione degli impianti, ognuno dal valore di diversi miliardi di euro, con costi che diminuiscono avvicinandosi alla costa.
Tiziana Colluto