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Corsa all’eolico in mare: due progetti per 76 pale tra Vernole e Brindisi

SALENTO- La documentazione è arrivata nei giorni scorsi all’ufficio protocollo dei Comuni interessati, vale a dire Vernole, Lecce, Trepuzzi, Squinzano, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Brindisi. È corsa all’eolico in mare, soprattutto nell’Adriatico meridionale: lì la società milanese Iron Solar srl intende realizzare un impianto da 560 MW composto da 40 pale da 14 MW installati ciascuna. Le torri in acciaio dovrebbero poggiare su fondazioni flottanti suddivise in 8 sottocampi. È l’altro parco offshore che potrebbe nascere nel Salento dopo quello dinanzi a Taranto.

È, inoltre, il secondo impianto che potrebbe sorgere nella stessa area prospiciente la costa a cavallo tra le province di Lecce e Brindisi, dove è in fase di autorizzazione avanzata un ulteriore impianto eolico offshore, quella della TG Energie Rinnovabili srl. Quest’ultimo progetto da 108 megawatt, che prevede l’installazione a 5 km dalla costa di Cerano di 36 torri fissate sul fondale, ha già incassato nel 2017 il parere positivo del Comitato Tecnico VIA, è stato sbloccato nel 2020 dal Consiglio di Stato al termine di una lunga vicenda giudiziaria che ha superato l’opposizione della Regione Puglia e ha un procedimento pendente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dell’impianto della TG Energie Rinnovabili di Ravenna, già nota nel Salento per progetti eolici a terra e per quello bocciato della mega centrale a biomasse a Cavallino, il progetto della Iron Solar sfrutterebbe il percorso cavidotto marino (posizionerebbe il suo accanto al primo), come si evince dalla documentazione depositata, per poi proseguire a terra con un ulteriore elettrodotto con allaccio alla stazione elettrica Terna di Brindisi Sud.

La società milanese mette agli atti che, a suo avviso, sarebbero da ritenersi “trascurabili gli eventuali impatti cumulativi” tra i due progetti dinanzi la costa Brindisi-Lecce, progetti che insieme contano 76 pale eoliche, perché il nuovo impianto proposto, a suo dire, “è situato in un’area distante circa 20 km da quella occupata, in un tratto di mare di minor pregio ambientale e notevolmente a distanza dalla costa”. Le torri sorgerebbero, in particolare, a 16 chilometri da Torre Chianca, 17 da Torre Rinalda e San Cataldo, 19 da San Foca e 20 da Casalabate.

A maggio, la Iron Solar ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili la concessione demaniale marittima trentennale su uno specchio acqueo di 1.710.473,2 metri quadrati tra i 15,5 e i 22 km dalla riva. Dopo, la società ha risposto alla procedura di manifestazione di interesse aperta a fine giugno dal Ministero della Transizione Ecologica per la realizzazione di impianti eolici offshore flottanti. Per competenza, la Capitaneria di Porto di Gallipoli ha trasmesso copia degli atti ai Comuni e il 2 ottobre prossimo scadranno i termini per la presentazione delle osservazioni o di eventuali domande concorrenti sullo stesso specchio acqueo. Dopodiché si darà corso alle pratiche inerenti la concessione demaniale.

La società Iron Solar è la stessa che ha chiesto di realizzare anche un impianto eolico a terra con 7 pale per 42 mw tra Veglie e Salice Salentino.

T.C.

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