BRINDISI – Sono già centinaia i lavoratori dell’indotto della centrale Enel di Cerano che ormai hanno perso il lavoro a causa del fermo degli impianti e quindi della considerevole diminuzione degli interventi di manutenzione. Una lenta agonia, resa ancora più tale a causa della mancanza di alternative che Enel ed altri player avrebbero dovuto garantire nell’ambito del processo di decarbonizzazione.
E invece siamo praticamente all’anno zero, tanto più perché anche il tavolo insediato presso il Ministero del made in Italy fatica a trovare delle soluzioni ai problemi occupazionali.
Stamattina, pertanto, i dipendenti delle imprese esterne hanno realizzato un presidio davanti alla centrale con il blocco totale. La protesta, insomma, si fa più dura con il passare del tempo e ci sono concrete possibilità che nei prossimi giorni possa spostarsi in città e sulle principali arterie di collegamento stradale e ferroviario.
Il tutto è frutto di una incontenibile delusione per essersi sentiti abbandonati dalle imprese e dalle istituzioni.