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“Regalavamo i giochi dei nostri figli”: l’eroina “Peluso” sosta a Gallipoli

GALLIPOLI-36 militari a bordo, 4 zattere di salvataggio, 2 battelli ausiliari e più di 4mila naufraghi messi in salvo. Così si racconta la nave “Alfredo Peluso”, una delle cinque navi maggiori della Guardia Costiera, distintasi nelle operazioni di salvataggio migranti nel Mediterraneo centro-meridionale.

Un’eroina, come cita il suo motto, “audace nell’affrontare tutto” e che per le prossime ore sosterà a Gallipoli, terra che ha dato i natali al suo comandante Marco Chianella.

Soltanto nell’ultimo intervento, a Nord di Tripoli, la Nave è riuscita a mettere in salvo 377 migranti, tra i quali cinque donne in gravidanza e tre bambini molto piccoli.

chianello

“Operazioni faticose quelle di soccorso -racconta il Comandante Chianella- intere giornate in mare, 700 pasti al giorno inclusi i biberon per i piccoli passeggeri intimoriti, un soccorso sanitario 24 ore su 24 mentre tutti gli spazi coperti dell’unità si trasformano in nicchie per sistemare al meglio i malcapitati messi in salvo. Quando però gli occhi e il sorriso dei piccoli e grandi “viaggiatori della speranza” sembrano dire a gran voce “grazie”, tutta la stanchezza d’un colpo svanisce.”

Ritorna nella suo Salento il Comandante che, ad oggi, ha solo vittorie da raccontare. Un motivo in più perché il suo momentaneo rientro in patria rappresenti un motivo d’orgoglio per la Guardia Costiera di Gallipoli che a bordo della “Peluso” ascolta lezioni di vita degne delle migliori pagine di storia.

Nessun ordine ufficiale dinnanzi alle urgenze: solo la spontaneità di un equipaggiamento che con una coperta termica e un pasto caldo prova a regalare una certezza a chi la speranza l’ha vista affondare su quel traghetto tanto, troppo carico di sogni destinati però alla deriva.

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