TARANTO- Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto su Taranto: adesso l’Ilva passerà all’amministrazione straordinaria. Lo Stato si fa carico del risanamento ambientale dell’industria tarantina, si investono risorse per curare le ferite ambientali e sanitarie, senza dimenticare le altre vocazioni del territorio come il porto e la cultura. Sono previsti, infatti, fondi per il porto e il museo, oltre a quelli per le bonifiche, che però slittano. Il siderurgico da gennaio non sarà più nelle mani dei Riva ma sarà gestito da tre commissari straordinari. Un commissariamento che avrà una durata a tempo, di massimo 36 mesi, perché poi l’azienda dovrà essere venduta al miglior offerente che dovrà garantire produzione e ambiente ma non necessariamente i numeri dell’attuale forza lavoro. I commissari non saranno indagati se rispetteranno i tempi del piano ambientale: il decreto diventa uno scudo.
“Con la giornata di oggi si apre un nuova storia di attenzione e sensibilità della politica verso Taranto- ha commentatoRenzi – Oggi la città è tornata ad essere capitale del Mezzogiorno che vuole vincere la sfida di una industria moderna in cui il lavoro e la vita si devono poter conciliare perfettamente. «L’intervento del governo è fondamentale per salvare il polo industriale»- ha dichiarato il premier. Quello su Taranto è stato «l’atto più emozionante del consiglio dei ministri – aggiunge il premier-. La responsabilità ci chiama, e noi rispondiamo prendendo in faccia il vento che serve. Su di noi ricade di rimediare agli errori fatti in quella città che merita un grande diretto, investimento dello Stato italiano». Gli investimenti complessivi per Taranto ammontano a «oltre due miliardi». «Oltre ai 30 milioni per la realizzazione di un centro contro i tumori a disposizione della Regione Puglia», spiega Renzi, ci sono «i fondi da spendere da subito.
Il Cdm «proroga i contratti dei lavoratori precari delle Province». Il ministro Marianna Madia su Twitter annuncia che «con #superamentoprovince nessuno perde il posto e si danno migliori servizi ai cittadini».