GROTTAGLIE (TA) – E’ atteso per stasera, nell’Aeroporto militare di Grottaglie, il rientro della salma di Michele Padula, 26 anni, originario di Montemesola, primo caporal maggiore dell’Esercito, militare della Kfor,morto in una base del contingente italiano nel nord del Kosovo.
Oscure ancora le circostanze del decesso. Si tratterebbe di un incidente o, come rivelano altre fonti di, «un episodio drammatico di suicidio personale».
Il militare è stato trovato morto nella base italiana di stanza a Novo Selo, fra i villaggi di Zupc e Caber, non lontano da Kosovska Mitrovica. All’interno del campo, è stato sentito un colpo d’arma da fuoco e il soldato è stato trovato morto, con il suo fucile vicino. L’ipotesi è che sia partito accidentalmente un colpo mentre il Caporal maggiore era impegnato nella pulizia dell’arma.
L’incidente in cui ha perso la vita il militare è avvenuto nella base italiana, dove la Kfor (la Forza Nato in Kosovo) è impegnata “In una missione internazionale di pace – sostiene una fonte ufficiale del Comando militare pugliese dell’Esercito – a bassa intensità operativa”.
Il 15 settembre il primo Caporal maggiore dell’Esercito avrebbe compiuto 26 anni. Michele Padula, effettivo nell’11° Reggimento Bersaglieri a Orcenico Superiore, in provincia di Pordenone, ma distaccato a Bari presso il comando militare Puglia dell’Esercito, era celibe. Nato e residente a Montemesola, lascia il padre Giovanni, Maresciallo in servizio della Marina Militare a Taranto, la madre Nunzia Minelli ed il suo unico fratello Vincenzo di 21 anni. Solo qualche giorno fa Michele Padula era stato a Montemesola per qualche giorno di licenza. Il giovane, a quanto pare, ha voluto seguire la processione di Sant’Antonio del quale era devoto.