AttualitĂ 

Lettera dal carcere, un detenuto: noi come sardine

LECCE – In tre, in appena quattro metriquadri, bagno compreso, l’ultimo posto di un letto a castello a poco meno di venti centimetri dal soffitto. E poi, acqua fredda e piena di calcare con cui lavarsi in ogni mese dell’anno. Un’istantanea che arriva direttamente dal carcere di Borgo san Nicola, a Lecce, e che ci viene consegnata con una lettera indirizzata alla redazione di Telerama, da un detenuto che nella struttura penitenziaria del capoluogo sta scontando una pena detentiva. Una lettera che è una richiesta d’aiuto, un’invocazione, per portare a conoscenza di chi si trova dall’altra parte di sbarre e cemento quelle che, a suo dire, sono le condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti, in un carcere sovraffollato come quello leccese. Ma non finisce qui, nelle tre pagine di lettera scritta a mano ed a stampatello, affinchĂ© possa essere comprensibile e ben interpretata, anche la denuncia su quella che è la situazione sanitaria, dove chi sta male viene curato solo e soltanto con compresse di tachipirina, qualunque siano i sintomi, oltre ad essere imbottiti, recita testualmente la missiva, di gocce che inducono al sonno. Parole pesanti, che urlano il disagio di chi è detenuto per espiare una pena, ma che vorrebbe vivere in codizioni non disumane. Una situazione, quella del sovraffollamento all’interno del carecre di Lecce, piĂą volte denunciata anche dalle organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria, che chiedono interventi decisi da parte delle istituzioni per arginare questa drammatica criticitĂ , acuita anche dalla carenza di organico. A quanto sostiene il detenuto che scrive dal carecre di Lecce, una soluzione per evitare il sovraffollamento, ci sarebbe. In carecre, dice, sono rinchiusi detenuti per definitivi a suo dire stravecchi, di uno o due mesi. O ancora, dare la possibilitĂ  a chi ha fatto un eccellente percorso di recupero, la possibilitĂ  di reinserirsi in societĂ . Ma al momento, resta questa situazione, insostenibile, come ha denunciato chi ci ha scritto, a causa di un sovraffollamento che crea disagi e malumori. E anche tanta amarezza.

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