LECCE – (t.d.g.) Mai come quest’anno la colonia francese del Lecce è così numerosa. Sono ben quattro i giocatori transalpini presenti in rosa. Si tratta di Gendrey e Blin, già in giallorosso nella passata stagione. A loro si sono aggiunti Umtiti e Oudin, arrivati la scorsa estate.
MONDIALE – Domenica pomeriggio i quattro francesi del Lecce saranno incollati al televisore per guardare la finale del Mondiale in Qatar tra Francia e Argentina.
La Francia campione in carica potrebbe alzare al cielo per la seconda volta consecutiva la Coppa del Mondo. Quattro anni fa in Russia la Francia vinse il titolo mondiale ai danni della Croazia battuta 4-2.
In quella squadra, c’era, titolare, Samuel Umtiti. Che a Mosca baciò e alzò al cielo la Coppa del Mondo. Ora sarà spettatore e tifosissimo della Francia, di Didier Deschamps, Commissario Tecnico della nazionale francese che proverà a bissare il successo di quattro anni fa.
Un piccolo pensierino probabilmente lo aveva fatto anche Umtiti. A Lecce sta rivedendo la luce dopo essere entrato in un tunnel che sembrava non finire mai.
Probabilmente se la kermesse mondiale di fosse giocata in estate, Umtiti avrebbe avuto più possibilità di essere convocato in Nazionale. Avrebbe potuto fornire più garanzie a Deschamps. Invece, con un Mondiale che ha rubato la scena dopo tre mesi di campionato era impossibile fare di più. Anche perché Umtiti era chiamato ad affrontare un percorso ben studiato, senza eccessi o rischi inutili. Primo obbiettivo: ritrovare continuità a livello fisico.
E così l’esordio in Serie A è arrivato all’Olimpico di Roma, lo scorso 9 ottobre. Un teatro storico e prestigioso per il ritorno in campo di un campione del mondo.
E al termine di quella sfida il telefono di Umtiti squillò. Dall’altra parte Descamps, il quale si complimentò con uno dei principali protagonisti della spedizione mondiale a Russia 2018.
Sicuramente Deschamps gli ha ribadito tutta la propria stima, ma senza creare false illusioni su una possibile convocazione per i Mondiali in Qatar.
Probabilmente le speranze si sono spente sul terreno dell’Olimpico dove, però, Umtiti ha iniziato a prendere per mano il Lecce.
Otto punti in cinque partite con lui in campo. Roma a parte, quando Umtiti è stato chiamato in causa dal tecnico Baroni, da titolare o a partita in corso, il Lecce ha fatto punti. È successo contro la Fiorentina (1-1), contro l’Udinese (1-1), contro l’Atalanta (2-1) e a Genova contro la Sampdoria (2-0 per i giallorossi).
Era quello che voleva, Umtiti. La sua crescita. E di pari passo anche quella dei compagni di reparto e non solo. Dal Barcellona al Lecce si è calato nella nuova realtà con umiltà. Ritrovando emozioni probabilmente ormai cristallizzate da un calcio la cui pressione, anche, non lo aiutava ad essere più se stesso.