MERINE – Al valico di Medyka, tra Ucraina e Polonia, si accalcano giorno dopo giorno centinaia di persone, in prevalenza donne e bambini in fuga dalle bombe. È lì che sono diretti Francesco Bascià e sua moglie Federica. Sono partiti giovedì da Merine, dove vivono. Insieme a loro, a bordo di un camion pieno di viveri e abbigliamento, c’è Maria Rosaria Ostapczuk, di origini polacche ma da anni residente a Galatina. Venuta a conoscenza dell’impresa di questa coppia di salentini, che ha poi trascinato con sé altri due amici con un secondo camion, non ha esitato a mettersi in viaggio insieme a loro.
Due camion si diceva. E questo perché con il suo nove posti Francesco pensava di farcela a trasportare al confine quanto raccolto nei giorni precedenti. E invece il passaparola, il coinvolgimento spontaneo di tantissime associazioni di tutta la provincia di Lecce e il supporto offerto dai volontari della Croce Rossa li hanno letteralmente travolti di provviste, abbigliamento, medicinali e tutto il necessario. La loro casa si è trasformata, nel giro di 24 ore, in un deposito ricco d’amore.
A impacchettare con cura i beni sono state le figliolette Giorgia e Sofia, di 15 e 11 anni. La pace hanno deciso di seminarla così, con le loro giovanissime mani, che per giorni non hanno smesso di imballare. La travolgente gara di solidarietà, alla fine, ha spinto la coppia a chiedere aiuto a due amici di Racale, Giuseppe e Francesco: sono loro ad alternarsi alla guida di un secondo camion, anche questo pieno zeppo di scorte, inclusi alimenti per gli amici a quattro zampe, anche loro in fuga dal conflitto.
Non solo soli. Dietro di loro c’è una lunghissima carovana di mezzi di associazioni e cittadini provenienti da altre regioni.
Non sono soli e non torneranno soli. Ad attenderli al confine ci sono già due famiglie con le quali Maria Rosaria – grazie alle sue conoscenze in terra natia – è riuscita a mettersi subito in contatto.
Dove saranno accolte le persone che torneranno insieme a loro? “C’è l’imbarazzo della scelta -raccolta Francesco- abbiamo ricevuto così tante disponibilità di alloggio, che abbiamo già in programma un altro viaggio”.
“Vincere una guerra non basta – come direbbe Aristotele – È più importante organizzare la pace”. E in quell’organizzazione il Salento c’è e ce la sta mettendo davvero tutta.
ERICA FIORE