BARI – Il Tribunale di Bari ha dichiarato il fallimento delle società Mediterranea ed Edisud, rispettivamente proprietaria ed editrice della testata Gazzetta del Mezzogiorno. Ma i giudici, accogliendo la richiesta dei procuratori Rossi, Marazia e Di Vittorio, hanno concesso l’esercizio provvisorio e questo vuol dire aprire uno spiraglio di salvezza per la storica testata e per tutti i suoi dipendenti. Dagli accertamenti della Procura di Bari, Mediterranea ed Edisud avrebbero accumulato complessivamente debiti per circa 50 milioni di euro. Troppi per riuscire a gestirli.
Nelle motivazioni della sentenza del Tribunale si legge che “la prosecuzione dell’attività imprenditoriale, finalizzata all’esclusione di danno grave per i dipendenti e la comunità che usufruisce dei servizi editoriali, potrebbe risultare non negativa anche per i creditori, potendosi fondatamente presumere che l’interruzione dell’attività riduca il valore del complesso aziendale che, in costanza di esercizio, potrebbe essere più favorevolmente collocato sul mercato”.
Per i giudici, l’esercizio provvisorio è necessario per “evitare nell’immediato l’interruzione della pubblicazione della testata giornalistica”. Prossime udienze il 24 e del 26 novembre 2020 per le adunanze dei creditori per l’esame dello stato passivo dinanzi ai giudici delegati.
“La sentenza di fallimento di Mediterranea ed Edisud, proprietaria ed editrice della Gazzetta del Mezzogiorno, chiude la stagione delle gestioni allegre e scriteriate. La decisione del Tribunale di Bari di concedere l’esercizio provvisorio – affermano Fnsi e Associazioni regionali di Stampa di Puglia e Basilicata – va salutata con favore perché scongiura l’interruzione delle pubblicazioni e pone le basi per il rilancio della testata, a partire dalla redazione, e per la tutela dell’occupazione. L’auspicio – concludono – è che, ora, il governo assuma con celerità ed efficacia ogni decisione utile a tutelare i posti di lavoro della Gazzetta del Mezzogiorno”.
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