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Rsa e case di cura, cresce l’allarme: a Soleto 17esima vittima. A Taranto la prima. Da maggio assistenza domiciliare Covid

SOLETO – È il paradosso più pesante legato all’imprevidibilità del virus: da una parte il trend dei contagi in calo, dall’altra l’aumento dei decessi, sempre più preoccupante in Rsa e Case di cura.

Due quelli registrati in meno di 24 ore. A Taranto ad avere la peggio il centralinista della casa di cura “Villa Verde”, sulla quale è già stata aperta un’inchiesta: la clinica è considerata una dei focolai della zona sulla quale urge fare chiarezza.

A Soleto poi un’altra anziana ospite della Rsa “La Fontanella”, ad oggi il focolaio più importante di tutto il Salento, è spirata al Dea di Lecce nelle scorse ore: si tratta di una 96enne di Cannole. Il dramma legato a questa residenza è balzato agli onori della cronaca nazionale per l’epilogo, ad oggi, già drammatico e non ancora definitivo: 17 le anziane vittime.

Proprio ieri i carabinieri del Nas hanno ascoltato, per circa 6 ore, una delle infermiere che hanno prestato servizio nella struttura, commissariata lo scorso 27 marzo dalla Asl di Lecce. La donna ha ricostruito il periodo più critico attraversato della residenza: quello di passaggio tra la gestione privata e il commissariamento, ossia dal primo contagio, alla quarantena degli operatori tutti, alle difficoltà di gestione interna culminate poi nella positività di 96 anziani ospiti e di alcuni operatori. Tutti aspetti già al vaglio della Magistratura, che sul caso ha aperto un’inchiesta: si indaga per omicidio colposo ed abbandono di persone incapaci.

Non c’è solo il caso Soleto sotto la lente della Procura. Nelle scorse ore anche la rsa “Il Focolare” di Brindisi è finito al centro di un’inchiesta. In questo caso, alle indagini sono stati delegati i carabinieri del Nas di Taranto, che ieri hanno effettuato le prima acquisizioni di atti. Non ci sono al momento ipotesi di reato formulate né indagati. Com’è noto, nei giorni scorsi lì sono stati registrati 102 contagi da coronavirus, 53 ospiti e 49 operatori, quasi tutti asintomatici. Sono deceduti sei ospiti, compresi alcuni che nel frattempo erano stati ricoverati al Perrino.

Sono in totale dodici le residenze sanitarie sotto inchiesta in Puglia e nelle quali, complessivamente, si contano oltre 50 decessi e 600 contagi: sono i numeri delle indagini sulle Rsa e Rssa aperte in tutta la Puglia. In tutti i casi si tratta di indagini conoscitive, al momento. Gli accertamenti riguardano le modalità di gestione durante l’emergenza, il rispetto delle circolari del Ministero della Salute e della Regione Puglia, il corretto utilizzo del personale e la dotazione di dispositivi di protezione individuale.

Spostandosi su un altro fronte, a Taranto, si teme la conversione in focolaio anche dello stabilimento ex Ilva. A segnalare il quarto caso di positività, nelle scorse ore, sono state le Rsu Uilm, precisando che si tratta di un dipendente della manutenzione del Treno nastri, assente dal lavoro dallo scorso 10 aprile e già in quarantena domiciliare.

I delegati Uilm spiegano che l’Asl ha chiesto all’azienda «di indicare tutti i colleghi che sono stati in contatto con il lavoratore dall’1 al 10 aprile. La direzione ha già messo in campo tutto quello che è previsto dal Dpcm partendo da subito con la sanificazione degli impianti».

Gli altri tre casi di positività, lo ricordiamo, riguardano i lavoratori del reparto Produzione gas tecnici. Uno di questi, che fu ricoverato in ospedale alla fine di marzo dopo aver avvertito malore e febbre durante il turno di lavoro in fabbrica, è guarito nei giorni scorsi ed è tornato a casa. Gli altri due, che non avvertono particolari sintomi, sono in isolamento nelle rispettive case.

Buone nuove, intanto, proprio sul fronte dell’assistenza domiciliare: le unità speciale di continuità assistenziale (Usca) saranno attivate da domani ma entreranno ufficialmente in servizio a inizi maggio. Saranno 80 in tutta la Puglia, di cui 11 in provincia di Lecce. In questi giorni si procederà alla mappatura dei malati Covid che i team di medici dovranno seguire a domicilio. Fino a fine aprile si completerà la fornitura dei dispositivi necessari per i professionisti che scenderanno in campo e che, a loro volta, saranno istruiti sul protocollo da seguire.

Rincuorante, intanto, la curva dei contagi in tutta la Puglia, ormai ufficialmente “in discesa”, così come ha rassicurato nelle scorse ore il responsabile per l’emergenza in Puglia, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco.

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