FRAGAGNANO (TARANTO) – “Chiedo per rispetto alla famiglia di Mimmo e per tutti noi che si faccia chiarezza e giustizia. Vorrei gridare ancora una volta: basta morti; si lavora per vivere, non per morire“. Le parole dell’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, sono un pugno nello stomaco e questo, in realtĂ , ambivano ad essere: un modo per dire “basta morti bianche. Taranto è stanca”.
L’appello l’arcivescovo lo ha pronunciato nelle scorse ore durante l’omelia dei funerali di Mimmo Massaro, l’operaio di Arcelor Mittal morto il 10 luglio scorso precipitando in mare con la gru sulla quale lavorava, colpita dalla tromba d’aria che infuriava in cittĂ . La cerimonia funebre si è svolta in piazza Toniolo, a Fragnagnano, paese d’origine della vittima.Proprio lì, circa un mese fa, erano stati celebrati i funerali del vigile del fuoco, suo compaesano, deceduto durante un intervento per l’incendio di un autocarro. L’ennesima morte bianca.
Diverse centinaia di persone gli hanno rivolto l’ultimo saluto, portando il cordoglio alla famiglia. Molti i colleghi di Massaro, i compaesani, i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della societĂ civile. Per ArcelorMittal c’erano due rappresentanti.
Considerata la giornata di grande dolore, a Fragagnano e Taranto i sindaci Giuseppe Fischetti e Rinaldo Melucci hanno proclamato il lutto cittadino.
Sotto il palco, palloncini celesti e immagini sorridenti di Cosimo Massaro.
La Procura tarantina, intanto, è al lavoro per accertare i motivi per i quali nonostante le previsioni e l’allerta meteo l’operaio fosse al lavoro.
E.Fio