NOVOLI- Risale alla scorsa estate la morte di Teresa Russo, originaria di Novoli, uccisa con quaranta coltellate dal marito dopo l’ennesima lite causata dall’avvio delle pratiche per il divorzio. Un atto di violenza tristemente simile a tanti altri: annunciato, probabilmente prevedibile, forse evitabile, che si è concluso con un femminicidio, l’ennesimo.
Stando alle statistiche, sono infatti più di 3mila le donne uccise in Italia con simili modalità e moventi negli ultimi anni, e costituiscono più del 37 % del totale di omicidi commessi nel nostro Paese. Una percentuale che cresce in maniera preoccupante di anno e in anno e che determina una vera e propria emergenza dalle radici profonde, il cui sradicamento sembra essere difficilissimo: con il termine femminicidio si indica la conclusione violenta di una serie di comportamenti che sono conseguenza diretta di un’ideologia di prevaricazione e assoggettamento nei confronti della donna che molti ancora stentano a riconoscere nonostante la sistematicità.
Perché di questo si tratta: non si parla di femminicidio soltanto perché la vittima è di sesso femminile, ma anche perché sono le dinamiche ad essere ricorrenti.
Questo il tema de “IL FEMMINICIDIO”, l’evento che si terrà Domenica 10 Marzo alle ore 18.30 presso la Società Operaia in Piazza Regina Margherita a Novoli: terzo ed ultimo appuntamento previsto nell’ambito della rassegna organizzata in occasione della Giornata Internazionale della Donna e dedicato alla memoria di Teresa, quello condotto dallo psicologo Roberto Metrangolo sarà un incontro di discussione, confronto e sensibilizzazione sul femminicidio e sulla necessità di fare il punto sulle responsabilità che lo determinano, per imparare a conoscere, riconoscere e combattere la violenza di genere.
