LECCE- Decine di giovani disoccupati truffati con promesse di assunzioni. Per questo Raffaele Faggiano, 58 enne di Veglie, all’epoca dei fatti autista di pullman presso l’azienda Marozzi, era stato arrestato dai carabinieri. Le indagini erano state messe in moto dalla denuncia di una delle vittime: l’uomo le aveva prospettato la possibilità di essere assunta nella ditta presso la quale lavorava dietro il pagamento di 2000 euro. Oggi per lui e per quello che è ritenuto il suo complice, Stefano La Neve, di Montalbano di Fasano, 60 anni, si è aperto il processo davanti al giudice Sermarini.
Faggiano, difeso dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti e Americo Barba , risponde di truffa in concorso per essersi finto ispettore intermediario per conto delle Ferrovie dello Stato e della stessa Marozzi, per aver chiesto somme di decine di migliaia di euro come corrispettivo per effettuare visite mediche psico fisiche presso il distretto sanitario di Bari. Qui La Neve simulava la qualità di medico preposto alla valutazione dell’idoneità lavorativa. Visite fittizie quindi, alle quali sarebbe seguita poi una possibile assunzione. Un escamotage che ai due avrebbe fruttato oltre 100 mila euro complessivi. E le vittime sono state tante. A volte gli stessi genitori avevano accompagnato i figli alle visite mediche. La maggior parte giovani di Lecce, Porto Cesareo, Veglie, Salice, San Donaci, San Pancrazio Salentino. Per ognuna di loro sono state trovate, divisi in fascicoli nominativi, le foto tessera, le fotocopie dei documenti d’identità, le bozze dei contratti preliminari di assunzione, i certificati medici di idoneità al lavoro, tutta documentazione che Faggiano chiedeva per rendere più credibile la truffa.
Nell’udienza di oggi sono state ammesse ben 32 parti civili . Oltre alle vittime le stesse Ferrovie dello Stato e la Marozzi srl.