Cronaca

Rifiuti interrati, nuovi scavi a Supersano e blitz nell’azienda indicata dal pentito Scu

SUPERSANO- La Procura torna a caccia di rifiuti interrati a Supersano, ma stavolta va anche ad acquisire documentazione direttamente nell’azienda che venne indicata nel 2006 dal pentito Scu Silvano Galati come quella di provenienza degli scarti tombati.
Dunque, si allarga l’inchiesta per smaltimento illecito di rifiuti coordinata dal pm Ennio Cillo, in mattinata sul posto per seguire da vicino le operazioni di scavo e coordinare i controlli nell’opificio della Fimet, nella zona artigianale del paese.

Al momento, è bene sottolinearlo, non ci sono indagati, ma le attenzioni degli inquirenti si spostano dalla campagna, dove comunque non sono stati rinvenuti materiali sepolti, ai documenti. Ai formulari di identificazione dei rifiuti, soprattutto. E in particolare a quelli relativi ai fanghi risultato dei bagni galvanici attraverso i quali avviene la cromatura di fibbie per scarpe e borse. I carabinieri del Noe di Lecce li passeranno al setaccio tutti, per verificare se sono state seguite correttamente le procedure per lo smaltimento di quelli che sono rifiuti speciali pericolosi, sui quali, tra l’altro, Arpa ha prelevato dei campioni da analizzare.

Da lì, si passerà ai controlli incrociati con i risultati di altre analisi, ad esempio quelle della terra che comunque Arpa ha campionato, per quanto all’apparenza pulita, come già avvenuto l’8 gennaio scorso. L’obiettivo, ovviamente, è capire se ci siano metalli pesanti simili a quelli dei processi di lavorazione finiti ora sotto la lente, capire se c’è fondamento alle rivelazioni fatte da Galati. Se è possibile, insomma, trasformare gli indizi in prova. Al momento, tuttavia, è ancora presto per dirlo.

I sorvoli aerei effettuati lo scorso anno dal Reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Bari hanno segnalato anomalie sui terreni compresi tra Masseria Macrì e Libelli. I riscontri a terra non danno ancora risultato. Stavolta, però, al di là del sondaggio effettuato con l’escavatore dei vigili del fuoco, la Pg della Forestale e il Cnr di Bari hanno portato una strumentazione diversa, vale a dire geomagnetometri e georadar, per eseguire delle vere e proprie radiografie al terreno. Sono apparecchiature che daranno indicazioni sulla eventuale presenza di metalli fino ad una certa profondità, informazioni poi da elaborare per capire se fanno emergere o meno un tassello da incastonare nell’inchiesta.

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