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Lecce ancora (Co)senza punti

LECCE- Salire immediatamente sul treno dei play off, il Lecce fissa il suo obiettivo dopo la battuta di arresto con la Salernitana che ha messo fuori gioco i giallorossi dalla griglia promozione. C’è da battere il Cosenza per rimettersi in carreggiata. Mister Bollini ritrova Moscardelli, ridisegna il suo 4-3-3 con Papini in cabina di regia affiancato da Filipe Gomes e Mannini. In avanti si vede Manconi dal primo minuto. I giallorossi non sembrano avere la giusta lucidità nelle gambe e nella testa, l’approccio non spaventa i calabresi che invece con coraggio e intraprendenza trovano il gol del vantaggio dopo 9 minuti di gioco con Calderini. L’azione è la fotografia della leggerezza della squadra di mister Bollini. L’Attaccante cosentino compie una cavalcata di 60 metri prima di battere in diagonale Caglioni.

La reazione del Lecce non è immediata, ma con il passare dei minuti la manovra diventa piu’ convincente tanto da costringere il Cosenza a non superare la metà campo se non con qualche sporadica palla lunga. Eppure non c’è troppa precisione sottoporta complice anche il fatto che il Cosenza porta nove uomini dietro la linea della palla con spazi giocabili ridotti al lumicino. La supremazia territoriale è netta per i ragazzi di Bollini che pero’ trovano anche un super Ravaglia tra i pali quando inquadrano la porta. Manconi non convince, troppo evanescente la sua prova, Embalo prova a dare un senso alla sua presenza con un’iniziativa che lo porta a sfiorare il palo. C’è anche il tempo per recriminare su un’entrata fin troppo energica su Moscardelli ma per il direttore di gara è tutto regolare. Nella ripresa Bollini richiama Manconi per dare spazio a Gustavo. La manovra diventa piu’ energica sulla corsia di destra e il giocatore arriva anche alla conclusione forse un po’ troppo affrettata al 54esimo, da buona posizione. L’assedio giallorosso è costante, il Cosenza si limita a difendere con le unghie il prezioso vantaggio.

La manovra del Lecce è avvolgente, si sposta da destra a sinistra ma è sempre lo spunto finale a mancare. In prossimità dei sedici metri c’è troppa fretta o poca lucidità nella gestione della sfera. Neppure l’ingresso di Miccoli per Vinetot, mossa che mette in luce il volersi giocare tutto per tutto, sortisce effetti. Il Lecce presidia la metà campo calabrese per tutto il secondo tempo ma senza produrre grandi pericoli per Ravaglia. Il possesso palla è fine a se stesso e non porta a risultati concreti. Il triplice fischio vale quanto una dura sentenza.

Il Lecce incappa nel secondo passo falso consecutivo nel giro di pochi giorni e complica la sua classifica in chiave play off. Il Cosenza con il minimo sforzo mette una seria ipoteca sulla salvezza e si gode una vittoria da mettere in bacheca.

Mario Vecchio

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