LECCE – Una sula, la bandiera giallorossa con cui si identificano i tifosi. Ecco perchè, aldilà delle considerazioni tecniche e fisiche, le lacrime di Ernesto Chevanton hanno riempito i cuori giallorossi.
Avere un riferimento, qualcuno che incarni l’identità leccese, dopo un periodo di grandi silenzi ed incertezze è il primo passo per ritrovare la forza che serve a superare le difficoltà del caso.
Il coronamento di un sogno che aveva preso forma con le parole scritte dall’attaccante uruguayano prima della sua partenza per il Salento, parole d’amore che Cheva ha sempre spedito ai leccesi tramite i social network. “Anche quando ho giocato altrove, non ho mai tolto la maglia del Lecce. Sapete bene quanto la amo, e finalmente sono tornato a casa: sono l’uomo più felice al mondo”.
Le motivazioni non mancano, a cominciare dalla voglia di dimostrare a tutti che è, ancora una volta, in grado di rialzarsi dagli infortuni. E’ vero che l’ultima parentesi nel Lecce non è stata esaltante sotto il profilo dei numeri, ma è altrettanto innegabile che le due perle contro Parma e Napoli hanno contribuito pesantemente alla salvezza.
Il primo passo è smaltire l’ultimo infortunio, e su questo si sta già lavorando sotto la supervisione del suo amico dottor Palaia. Nel suo centro partirà la stagione giallorossa, con il check up dei calciatori che partiranno per Tarvisio.
Sul mercato le parole di Antonio Tesoro e Lerda sono state indicative: il primo ha dato priorità alla cessione dei calciatori che non rientrano nel progetto o che hanno ingaggi troppo onerosi, il secondo ha ribadito che c’è la base su cui lavorare, ma che spera di avere quanto prima un terzino destro ed un centrocampista.
di Raffaele Pappadà