COLLEPASSO – Poche ore prima, per lui si erano svolti i solenni funerali di stato a Roma, alla presenza di ministri e deputati e delle più alte cariche militari, con tutti gli onori che meritava. Ma l’abbraccio più affettuso è quello dell’ultimo saluto che gli ha riservato la sua Collepasso. L’ultimo saluto a Manuele Braj, 30 anni, carabiniere scelto del 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia, ucciso durante la sua quinta missione di pace in Afghanistan. Il calore di chi lo conosceva da una vita, si era fatto già sentire all’arrivo in paese del feretro, a mezzanotte di mercoledì.
Ad accompagnare Manuele, la giovane moglie Federica con il figlioletto Manuel ed i genitori del ragazzo, Santo e Anna. La cerimonia, officiata da mons. Donato Negro, vescovo della diocesi di Otranto, è stata celebrata nella chiesa Cristo Re, quella che ha visto Manuele ragazzo dell’azione cattolica e poi giovane sposo e padre. Durante l’omelia, mons. Negro ha espresso la sua gratitudine al giovane eroe del Salento. Come tale lo ricorderà sempre l’intera comunità di Collepasso che, per bocca del sindaco Paolo Menozzi, ha voluto ribadire alle famiglie che mai saranno lasciate sole.