LECCE – Ci potrebbe essere anche il colosso svedese del mobile, l’Ikea, a supportare il progetto del Centro neuro-oncologico internazionale che dovrebbe sorgere a San Cataldo. I contatti sono già stati avviati dal comitato promotore e ora si è in attesa di risposta. Si guarda, infatti, ai finanziamenti privati per dare al progetto le gambe per camminare, grazie anche ad un partenariato italo – svedese avviato da tempo e concretizzatosi già in tre sopralluoghi nel Salento.
L’incontro in Camera di Commercio è servito, nel frattempo, a chiamare le istituzioni a fare quadrato attorno a quell’idea nata tre anni fa dall’incontro tra l’imprenditore leccese Sergio Valentini e il neurochirurgo Vincenzo D’Angelo, primario presso la Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo. C’è il Comune di Lecce, c’è anche la Diocesi, rappresentanti di altri enti e cliniche.
Manca però la Regione Puglia, il soggetto senza il quale sarebbe impossibile dare una prospettiva al progetto ambizioso, che avrebbe bisogno della convenzione con il sistema sanitario regionale per sostenersi, una volta avviato. E’ con Bari che si cercherà un dialogo, ora. Nel frattempo, però, si continua a portare avanti il progetto di massima di una struttura che sarebbe l’unica in Italia in grado di seguire tutte le fasi della malattia neurochirugica, dalla diagnosi fino alla riabilitazione. Un centro che avrebbe vocazione extraregionale, fermo restando che solo in Puglia, allo stato attuale, la domanda di cura assorbita non supera il 50%, soddisfatta tutta dal centro voluto da San Pio. Per il resto, i viaggi della speranza sono obbligatori. È per questo che – dicono i promotori – si ha l’ambizione di invertire la tendenza, con la capacità di attrarre pazienti anche dalla Scandinavia, da cui già arrivano perchè il nostro clima favorisce la loro ripresa.
di Tiziana Colluto