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A luglio il responso per la candidatura Unesco della via Appia

BRINDISI – La Regina Viarum, che altro non è che l’Appia antica in cui il nostro territorio è così ben rappresentato, a luglio del 2024 potrebbe essere inserita dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità. Il 21 di quel mese, infatti, a Nuova Delhi si riunirà l’organismo che dovrà decidere quale tra i beni candidati merita tale prestigioso riconoscimento. E l’Italia, come è noto, ha deciso di puntare con decisione anche sulla via Appia per dare lustro ad un segno così importante della sua storia.

Vedremo come andrà a finire, anche se da Brindisi arriva una anteprima – con il presidente della Provincia Toni Matarrelli – che potrebbe rappresentare davvero un forte motivo di attrazione, anche dal punto di vista turistico. L’antica arteria di collegamento tra Roma e Brindisi fu realizzata, come è noto,  a partire dalla fine del IV secolo a.C., per volere dal censore Appius Claudius Caecus, da cui prese il nome. I lavori per la costruzione della Via Appia Antica si conclusero in un momento non meglio precisabile del II secolo a.C., quando la Via completò il suo percorso raggiungendo Brindisi. Ebbene, una delle stazioni di sosta più importanti è risultata quella di Muro Tenente, il sito archeologico situato tra Mesagne e Latiano che andrà ad assumere una rilevanza non indifferente.

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