ANDRIA- Avrebbe truffato una quindicina di parrocchie in un paio di mesi, tra Puglia, Abruzzo e Basilicata fingendosi prete. A finire nei guai un giovane di 23 anni, di Andria, già in carcere per reati analoghi.
Tutto è partito a seguito di una complessa indagine durante la quale gli inquirenti hanno ricostruito l’attività fraudolenta del soggetto che, fingendosi prete, era riuscito a carpire la fiducia di numerosi parroci ottenendo denaro che a suo dire sarebbe andato in beneficenza.
In particolare sono stati riscontrati raggiri in Abruzzo, in Basilicata, nella Bat e a Bari e non è escluso che abbia tentato di agire a Cerignola e in altri comuni della provincia di Foggia. Stando agli investigatori i casi contestati sarebbero in tutto sette: con particolare riferimento al periodo pandemico. Infatti una delle ultime truffe messe a segno risale al mese di marzo di due anni fa ed ha avuto come vittima un sacerdote di Canosa di Puglia da cui il 23enne si è presentato come parroco di Taranto in cerca di aiuto per una ragazza madre, riuscendo a ottenere un versamento di 7mila euro.
Ma il suo strano atteggiamento non è passato inosservato e presto la vittima ha deciso di sporgere denuncia. Da qui l’inizio delle indagini che hanno permesso di appurare che il 23enne in più occasioni avrebbe raggirato dei preti a cui avrebbe spillato soldi per un minimo di 100 euro e un massimo di alcune migliaia di euro.
Alla luce di tutto questo per il 23enne, già in carcere per reati analoghi, è scattata nei giorni scorsi una ordinanza di custodia cautelare per truffa aggravata e sostituzione di persona, eseguita dagli agenti della Polizia di Stato.