BARI – Due presidi aggrediti da genitori e alunni nel giro di due giorni, entrambi in Puglia, a Taranto e Lucera. Punte di un’escalation di violenze e intimidazioni nei confronti di dirigenti scolastici e docenti: 36 casi nell’anno scolastico 2022-2023; 26 da settembre scorso. E aumentano le aggressioni da parte dei familiari degli studenti, sintomo di un rapporto deteriorato tra scuola e famiglia. Da qui la decisione del ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, di incaricare l’avvocato generale dello Stato di valutare l’opportunità di costituirsi parte civile nel processo penale contro i genitori aggressori del preside di Taranto, Marco Cesario.
“Chi aggredisce un dipendente scolastico – ha tuonato il ministro – aggredisce lo Stato. Sto lavorando a una norma che contempla la presunzione di danno reputazionale, in modo da rendere automatico il risarcimento. Ne ho già parlato con il ministro della giustizia Nordio”.
“È in gioco il valore dell’istruzione e il futuro del nostro Paese. Con l’aggressione si mettono in discussione l’autorevolezza e il prestigio delle figure educative della scuola”: questa la posizione dei presidi pugliesi, riuniti oggi in videoconferenza con il ministro Valditara per iniziativa dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia. A loro Valditara ha espresso vicinanza, ribadendo la volontà di provvedimenti esemplari, come ha spiegato a Telerama il presidente regionale dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, Roberto Romito.