Attualità

La rinascita delle Cave di Marco Vito

LECCE- Hanno attraversato un medioevo di rifiuti e amianto, adesso però le cave di Marco Vito sono pronte per tornare in tutto il loro splendore, come testimonia l’inaugurazione organizzata in questa domenica dall’amministrazione di Lecce.

Si tratta di  un’area verde di 7 ettari, che si estende alle spalle della stazione ferroviaria, a sud della città, riqualificata su progetto del celebre architetto portoghese Alvaro Siza. Un parco urbano creato all’interno di una cornice naturale e suggestiva data dalle pareti di roccia delle cave dove storicamente è stata estratta la pietra leccese con cui sono stati realizzati le chiese e i palazzi barocchi del centro storico, che rendono Lecce famosa in tutto il mondo.

Eppure nonostante questa importanza, questo luogo ha attraversato  anni non così rosei.  Dismesse da decenni, le cave sono state infatti  lasciate per lungo tempo in stato di abbandono tanto da essere impropriamente utilizzate come discariche a cielo aperto. Solo nel 2009,  si è iniziato a pensare a un progetto di  riqualificazione paesaggistica e ambientale. Il Comune di Lecce bandì un concorso internazionale di idee per la progettazione della Città dell’Arte e della Musica e del Parco Urbano delle Cave. Al concorso risultò vincitore il Raggruppamento Temporaneo di Professionisti con capogruppo l’architetto portoghese Alvaro Siza.

Nel 2010 si è poi proceduto alla realizzazione di un primo lotto funzionale della riqualificazione del Parco, finanziato con 4 milioni di euro di fondi regionali come progetto prioritario e strategico nel Programma di Area Vasta. Nel 2013 è stato invece finanziato il secondo lotto, per un importo di 4,5 milioni di euro,  che prevedeva il completamento della riqualificazione urbana e ambientale del parco con la realizzazione del ponte, che ha permesso di fatto l’unificazione degli spazi del parco inizialmente separati da via del Ninfeo. I lavori sono andati avanti per anni, tanto da pensare a una possibile apertura già nel 2017, ma così non è stato. O almeno fino ad oggi.

Il Parco, ricordiamo, ingloba al suo interno Masseria “Tagliatelle”, antica villa  risalente al XVI secolo, che  si articola in tre piani che si sviluppano attorno ad una corte centrale, fino ad    approdare al Ninfeo delle fate, altra struttura cinquecentesca.

Un tesoro quindi di barocco, storia e leggenda,  con 700 alberature e oltre 8000 mq di percorsi, che finalmente potranno essere fruibili a tutti, ogni giorno, dalle 8.00 alle 20.30.

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