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Cenere e rabbia, il giorno dopo l’inferno

SANTA CESAREA TERME – Le squadre di soccorso continuano a lavorare ininterrottamente per spegnere gli ultimi focolai del devastante incendio scoppiato alle tre del pomeriggio di lunedì ed andato avanti sino a notte inoltrata. Operazioni di bonifica eseguite anche con l’ausilio di un canadair arrivato da Lamezia e che ha effettuato numerosi lanci e dopo aver bonificato tutta l’area, circa undici ettari, dalla zona del Belvedere sino al mare, si potrà iniziare a fare la conta dei danni, che sono comunque ingenti.
C’è rabbia, e amarezza, perché tante volte era stato chiesto all’amministrazione di intervenire per mettere in sicurezza l’intera zona, provvedendo a realizzare linee tagliafuoco e ripulendo dalle sterpaglie i tanti terreni incolti, li stessi terreni da cui sono partite le fiamme.
Intanto si è messa in moto la macchina investigativa per accertare le cause del maxi incendio, il terzo in appena pochi mesi. E l’ipotesi del dolo, anche in questo caso, non è da escludere. Resta il dolore, per una ferita che rimane ancora aperta.

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