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Un Lecce giovane e leggero tocca quota 100 con Voelkerling

LECCE – Dietro al Lecce sette squadre. E le ultime tre ne devono superare quattro per raggiungere i giallorossi. In serata l’Empoli, che nel posticipo affronterà la Sampdoria, potrebbe mettere la freccia e superare la squadra di Baroni.

Resterebbe, tuttavia, per i giallorossi una posizione privilegiata, non sicura certamente, che consentirà ai ragazzi di Baroni di inseguire il traguardo salvezza senza sentire il fiato sul collo delle ultime tre.

E, dato non trascurabile, il Lecce può scendere in campo con una certa tranquillità, senza perdere al minimo errore quelle certezze costruite in questo girone di andata.

Senza trascurare l’attenzione necessaria per affrontare qualsiasi avversario, Baroni cerca sempre di mandare in campo la squadra con quella leggerezza mentale che rende meno pesanti e ossessivi i compiti tattici da rispettare. È questa la chiave che ha permesso al tecnico giallorosso di poter ottenere sempre il meglio possibile da giovani debuttanti in un campionato che, se pur non più tra i più seducenti, resta sempre tra i più difficili.

Gendrey e Gallo, Baschirotto e Gonzalez, tutti oggi giocano senza alcuna sudditanza psicologica nei confronti di giocatori più talentuosi e anche navigati. Certo, qualcosa da limare ci sarà sempre a livello individuale, che influirà poi sull’intero complesso tattico.

A proposito di debuttanti, contro il Milan Baroni ha fatto esordire in Serie A l’attaccante Voelkerling, classe 2003, che il club giallorosso ha prelevato dalla Roma.

L’attaccante svedese è il giocatore straniero numero 100 del Lecce in Serie A. La punta tra i giganti difensori del Milan ha lottato e partecipato alla manovra della squadra giallorossa nell’ultima parte di gara contro i campioni d’Italia. È stato un aperitivo per la giovane punta giallorossa di quello che potrà essere un pasto ben più sostanzioso in un campionato che per Voelkerling è tutto da scoprire. E viceversa. Ma sulle qualità del giocatore hanno già scommesso in tre: Corvino, Trinchera e Baroni. Con alte possibilità che sbocci in terra salentina un’altra punta che Corvino non ha scovato in prima persona ( come fu per Chevanton, Bojinov o Vucinic), ma nel quale ha creduto, più di quanto avranno fatto nella capitale.

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