PUGLIA – Giornata mondiale dell’ulivo. Il dato preoccupa: perso il 52% dell’olio pugliese. 86 milioni di chili la produzione di novembre. 91 milioni in meno rispetto allo staesso mese dello scorso anno
Con il crollo della produzione pugliese (-52%) si dice addio ad 1 bottiglia su 2 di olio extravergine Made in Puglia, mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole e per l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina volano sugli scaffali i prezzi al dettaglio. La produzione della Puglia nel 2022 crolla a circa 86 milioni di chili, in netta diminuzione rispetto alla campagna precedente con il cambiamento del clima che ha tagliato i raccolti. Un anno fa, la produzione ha toccato e superato quota 177milioni di chili. I costi delle aziende olivicole sono aumentati in media del 50% e quasi 1 realtĂ su 10(il 9%) lavora in perdita con il rischio di chiusura. A pesare, in particolare i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia dei concimi , del gasolio e non solo. E se i costi crescono scendono i ricavi delle imprese. L’Italia è fra i primi tre maggiori consumatori di olio extravergine di oliva al mondo. E’ quanto emerge dal Dossier “2022 fra clima e guerra, nasce l’olio nuovo” di Coldiretti e Unaprol su dati Ismea, diffuso in occasione della Giornata Mondiale dell’Ulivo”. L’ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato. La coltivazione dell’olivo è la piĂą estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata regionale) ed interessa 148.127 aziende (43% del totale). Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici e, ovviamente, dall’emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari.