BRINDISI – Tutto fermo per gli strumenti urbanistici della città di Brindisi. Nelle scorse settimane la Commissione consiliare urbanistica aveva concluso il suo lavoro, esaminando per oltre un anno la bozza di Documento Programmatico Preliminare. Ma proprio il sindaco Riccardo Rossi aveva dichiarato alla stampa che tale Documento andava modificato e integrato in quanto non adeguato agli ultimi accadimenti ed alle conseguenti scelte che Brindisi dovrà adottare. L’assessore all’urbanistica Borri, invece, ha ribadito che se si è perso tanto tempo la colpa è della politica che non ha fornito indicazioni chiare sulle scelte da inserire all’interno del DPP.
Da qui l’attacco del Partito Democratico, il quale ha accusato Borri di aver proposto un Documento che lo stesso PD non avrebbe mai approvato in quanto non rispondente ad una visione funzionale della città.
Tutto comprensibile, se non fosse che l’assessore Borri è ancora al suo posto, nonostante il diktat posto proprio dal PD e che lo stesso urbanista viene difeso strenuamente da Brindisi Bene Comune, il movimento del sindaco Rossi.
Non è un mistero, tra l’altro, che ormai a Palazzo di Città si vive da separati in casa, forse nella consapevolezza che staccare la spina ad un anno dalle elezioni amministrative agevolerebbe soltanto gli avversari politici.
La realtà è che anche questa Amministrazione – nonostante i proclami di cambiamento – ha fatto trascorrere quattro anni senza giungere ad alcuna conclusione per il varo del Piano urbanistico Generale.
Un brutto colpo per la città che aspetta risposte precise in campo urbanistico, sia per lo sviluppo della costa che per l’idea di città che necessariamente viene fuori quando si approva il principale strumento urbanistico.
Mimmo Consales
