BARI – Ignorati e con la metà degli aiuti richiesti. E’ l’accusa del mondo dello spettacolo alla giunta regionale.
Sindacati e associazioni di categoria hanno bocciato l’esito della riunione dell’osservatorio dello spettacolo sul cui tavolo è arrivato il piano delle attività 2022 e il programma triennale 2022-2024. Sebbene ci sia stato un assenso unanime alle richieste di integrazioni – è l’accusa – poi a tutti gli effetti nella delibera del 10 ottobre non c’è traccia.
All’interno della delibera – fanno notare i confederali – si parla di una dotazione finanziaria di più di 10 milioni di euro su un fabbisogno richiesto di 20 milioni che pure era insufficiente. Soldi essenziali ma che comunque registrano l’assenza di misure per il comparto cinematografico, i festival letterari e le attività culturali.
Inoltre l’avviso pubblico che finanzierà i soggetti “non FUS”, prevede la duplice soglia fino a 20mila euro per le attività di bassa intensità e la stessa va elevata 30mila come già previsto dagli ultimi piani straordinari annuali. Di più: la sollecitazione è ad “una maggiore agibilità e ad una sburocratizzazione dell’accesso ai contributi“, soprattutto perché il personale è poco. “Lo stato di emergenza ancora presente nel settore richiede la necessità di porre al centro dell’azione regionale un sostegno vero alla buona e alla nuova occupazione – scrivono in una nota unitaria – in quanto è la professionalità di tutti coloro che duramente lavorano nel e per il settore, a rendere possibile lo svolgimento delle attività culturali, creative e di spettacolo sul territorio regionale e non solo”.
Di qui la conclusione: la legge regionale richiamata in delibera va applicata in toto, non in “maniera opzionale e discrezionale”.