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Aeroporto del Salento tra meno voli e disservizi

BARI – Wizz Air programma la stagione estiva collegando Bari con le isole greche e Olbia. Ma nelle nuove tratte pronte a partire, lo scalo di Brindisi non è incluso. “La sorella povera” per il capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro, che ha così voluto sottolineare come i collegamenti nazionali e internazionali prediligano sempre Bari.

La contestazione è per “l’errore di visione di fondo: è sbagliato incentivare prevalentemente i voli in uscita verso altre mete turistiche, peraltro in concorrenza con le nostre, senza promuovere l’incoming”. “Così facendo – ha aggiunto – i nostri aeroporti diventano tappe di passaggio e non mete di arrivo”.

Il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, ha replicato spiegando che i “numeri relativi al primi quattro mesi del 2022 indicano una ripresa del traffico che si attesta ai valori del 2019, e i dati parziali dei primi 15 giorni di maggio che riportano un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019, trend identico, in termini percentuali, al dato di Bari”. Per Vasile “non c’è errore di visione perché al successo registrato dalla destinazione Salento un enorme contributo va riconosciuto al capillare network di destinazioni nazionali e internazionali costruito da Aeroporti di Puglia in accordo con i vettori e con l’Amministrazione regionale e le sue partecipate. Fondamentale, in tal senso, il radicamento dei più importanti vettori sul territorio che tra basi già operative e basi di prossima apertura credono nelle potenzialità del mercato pugliese e individuano in Aeroporti di Puglia un partner commerciale serio e affidabile”.

Ma immediata arriva la controreplica del presidente del gruppo, Pagliaro: “Dare i numeri di arrivi e partenze – senza interpretarli con la chiave di lettura del mio intervento, ossia l’incoming rispetto al semplice uso di voli dagli aeroporti di Brindisi e Bari – è un’operazione fine a se stessa, che non aiuta a fotografare la realtà dei flussi aeroportuali nella nostra regione. E soprattutto non entra nel merito delle mie domande e delle mie obiezioni, che evidenziavano uno squilibrio evidente a favore dello scalo barese, sia nelle rotte internazionali che nei voli nazionali per Roma e Milano, addirittura in rapporto di uno a tre non solo per la frequenza ma anche per i costi, con grande disagio e aggravio di costi per i viaggiatori salentini. Non conta il numero di passeggeri che facciamo transitare nei nostri aeroporti, ma quelli che facciamo arrivare e restare in Salento e in Puglia, soprattutto dall’estero, in una visione di marketing turistico internazionale che non può prescindere dalla pianificazione di voli e rotte aeree e di accordi mirati con i principali vettori, soprattutto low cost, perché non ci utilizzino solo come tappa principalmente di partenza e di passaggio”. Questo – ha detto – è “autolesionismo”.
Pagliaro, infine, ha sottolineato altri problemi del Papola Casale: carenza di parcheggi, auto in sosta all’ingresso e nelle strade vicine all’aeroporto – “un pessimo biglietto da visita e un pericolo per la sicurezza”, carenza di desk, lunghe file e aree che più che di confortevole sosta sono di frettoloso passaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=ywMBlDN8DOk

 

 

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