LECCE – L’impennata dei prezzi delle materie prime, il conflitto in Ucraina e gli strascichi della pandemia stanno determinando effetti differenziati sui territori e sulle imprese salentine. Su base annuale, dal 31 marzo 2021 al 31 marzo scorso, le aziende sono diminuite in dieci Comuni ma sono aumentate in altrettanti. Lo dicono i dati contenuti nello studio dell’Osservatorio economico Aforisma, in cui viene stilata la graduatoria dei Comuni salentini in base alle variazioni percentuali, sia annuale che trimestrale, delle imprese attive (in tutto 65.917) sul totale di quelle registrate (76.429).
Gli ingranaggi dell’economia salentina continuano a girare a velocità diverse: emerge una differenza netta tra le altre realtà più piccole e i centri urbani più grandi, storicamente caratterizzati da una maggiore diversificazione delle attività economiche.
Su base annuale, dal 31 marzo 2021 al 31 marzo 2022, è Ortelle il centro dove si registra la maggiore diminuzione del numero d’imprese (-4,8%). Seguono Miggiano con il 4,2% in meno, Castro con un calo del 3,1%, Salice Salentino con l’1,6% di aziende in meno. E poi Poggiardo, Morciano di Leuca, Ruffano, Uggiano La Chiesa, Guagnano e Surano.
Sempre su base annuale, da marzo 2021 a marzo scorso le aziende sono aumentate invece a Montesano Salentino (dieci in più), Patù (+4,9%), Palmariggi (+4,6%), Tiggiano e Martignano (entrambe con il +4,5%). Nuove imprese anche a San Cassiano, Melendugno, Botrugno, Carpignano Salentino e Cutrofiano.
Se andiamo a restringere l’analisi al primo trimestre di quest’anno rispetto al periodo gennaio-marzo 2021, il calo più forte (-3,7%) del numero d’imprese si registra a Castro, seguita da Martignano, Miggiano, Surano, Ruffano, Ortelle, Salice Salentino, Morciano di Leuca, Muro Leccese e Nardò.
Segno positivo, invece, sempre su base trimestrale, a Sanarica (3,3% di imprese in più), e poi a San Cassiano, Sogliano Cavour, Gagliano del Capo, Montesano Salentino, Tiggiano, Corigliano d’Otranto, Sternatia, Supersano e Botrugno.