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L’AD Enel Starace: in Italia non ci sono molti spazi per crescita eolico

SALENTO – “Per le pale eoliche non vedo molti altri posti in Italia dove si possano mettere”. Lo ha detto nelle scorse ore l’amministratore delegato di enel, Francesco Starace, presentando il piano strategico 2022-2024. “Enel -ha anche detto- non è attiva nell’eolico off shore e non ne ha bisogno per crescere” e che sono mega progetti che “hanno tempi lunghi e costi molto elevati in termini di manutenzione e riparazione”.

Sottolinea le sue parole il consigliere regionale e presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro: «Mentre c’è chi pigia sull’acceleratore delle rinnovabili e propina l’eolico off shore come ricetta energetica da applicare ai nostri mari, minimizzandone l’impatto ambientale devastante, un vero esperto in materia, nientemeno che l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace, dichiara di “non vedere molti spazi per una crescita ulteriore dell’eolico in Italia”, confermando che le rinnovabili selvagge rappresentano una minaccia per l’ambiente e il paesaggio. Presentando il piano strategico 2022-2024 dell’azienda di cui è al timone, Starace ha aggiunto che “Enel non è attiva nell’eolico off shore, e non ne ha bisogno per crescere”. Ha anche precisato che nel mercato stanno entrando aziende petrolifere e del gas particolarmente aggressive, e che Enel disdegna i mega progetti off shore “perché hanno tempi lunghi e costi molto elevati in termini di manutenzione e riparazione”.

Ma c’è di più: Starace riconosce che non c’è più posto per l’eolico in Italia e che il solare va impiantato sui tetti, spingendo per pannelli di piccola taglia, da “cucire” sul territorio in modo meno invasivo. Insomma, conferma quello che sosteniamo da sempre, nonostante le accuse strumentali che ci additano come ciechi ambientalisti e campanilisti per le nostre battaglie in difesa dei suoli agricoli e dei mari del Salento e della Puglia, letteralmente  presi d’assedio dai giganti delle finte energie pulite. Sono previsti ben 12 parchi eolici off shore, e le richieste presentate in Regione per impianti fotovoltaici ed eolici sono oltre 400.

Abbiamo già dato e non siamo disposti ad abbandonare il nostro territorio ad altre incursioni e ad altro sfruttamento. Ora un’altra voce autorevole si aggiunge a questa nostra battaglia, alla voce del Salento che sta facendo fronte comune contro il progetto di un parco eolico nel Canale d’Otranto: 100 pale galleggianti, alte quasi 300 metri, che andrebbero a deturpare in modo irrimediabile uno dei panorami più belli al mondo, a meno di dieci chilometri dalla costa che va da Porto Badisco a Castro, passando per Santa Cesarea Terme. Contro questo scempio abbiamo manifestato coinvolgendo sindaci, amministratori locali e cittadini, che hanno fatto propria la nostra mozione contro la realizzazione di parchi eolici off shore nei mari del Salento. Un atto pubblico condiviso da molti consigli comunali, abbattendo ogni steccato politico e ideologico in forza di un bene più grande: quello comune.

Anche sul solare, Starace è sulle nostre posizioni: si utilizzi il potenziale esistente sui tetti degli edifici e sui capannoni industriali e agricoli o nelle aree già degradate e compromesse. Dichiarazioni che danno una spallata alle lobby delle energie rinnovabili: le soluzioni per produrre il fabbisogno energetico necessario, senza continuare a devastare il nostro giacimento di bellezza, sono a portata di mano. Coniugare produzione e ambiente si può, basta sterzare verso piccoli impianti diffusi per l’auto produzione energetica, decidendo di fare muro contro i mega progetti che portano fiumi di soldi ai colossi industriali e nessun beneficio al territorio, neppure in  termini di risparmio in bolletta, a fronte di un sacrificio ambientale e paesaggistico impagabile».

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