OTRANTO- La litoranea degli Alimini rimane ancora interdetta per circa un chilometro: gli alberi interessati dal rogo sono pericolanti e rischiano di collassare sulla strada. Vanno tagliati e ci vorranno alcuni giorni. Poco piĂą in lĂ vigili del fuoco, Arif e Protezione civile si coordinano per le operazioni, mentre alcuni mezzi fanno rifornimento d’acqua agli idranti.
Da mercoledì a venerdì le fiamme hanno divorato il cuore della pineta e sono state domate solo grazie ad un intervento congiunto da terra e dal cielo. Le immagini dall’alto, che abbiamo girato con il drone, restituiscono la dimensione del disastro. Non è questione solo di estensione – 25 circa gli ettari interessati – ma anche di qualitĂ di paesaggi ridotti in cenere: macchia e pineta incontaminate.
Per poter penetrare all’interno è stato necessario aprire nuovi varchi o allargare quelli esistenti. Un’operazione per nulla agevole: i mezzi pesanti bucano di continuo e alcuni rami rischiano di cascare in testa. Per comprendere meglio qual è la situazione, dopo aver indossato i dispositivi di protezione, raggiungiamo un’area interna giĂ messa in sicurezza, accompagnati dai vigili del fuoco: alberi ridotti in pezzi di carbone. Del sottobosco non resta nulla. L’impatto sulla flora e sulla fauna è devastante: basta pensare che il sottosuolo ha raggiunto anche i 300 gradi.
La situazione ora è sotto controllo, con un monitoraggio diurno e notturno che va avanti da giorni. La perlustrazione costante consente di spegnere sul nascere i vortici di fumo che preannunciano nuove fiamme. Ci sarà da lavorare ancora. E ancora. La conta dei danni sarà complicata.
Reportage di Tiziana Colluto con immagini di Giorgio Cuppone