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Lucioni va al massimo: “La serie A? Vogliamo entrare nella storia. Serve equilibrio”

LECCE (di Carmen Tommasi) – Lui è diventato da tempo una certezza per il Lecce e adesso nel momento più delicato del campionato, scende in campo a suon di dichiarazioni importanti per dare la giusta carica ai suoi compagni e a tutto l’ambiente, in vista delle ultime gare di campionato, 5 per l’esattezza, in cui ci si gioca la promozione in serie A. Fabio Lucioni,  il capitano, vista l’assenza di Marco Mancosu, si dice molto soddisfatto di essere uno dei punti di riferimento per la squadra e torna indietro nel tempo: “Questo è un campionato totalmente differente rispetto a due anni fa, anche per il fatto della particolarità della situazione legata al Covid-19. Si gioca ogni tre giorni –ha dichiarato il difensore giallorosso- e le difficoltà sono aumentate. Abbiamo situazioni di classifica simili e sarebbe importante riproporre la stessa voglia di tenersi stretto il secondo posto. Sappiamo che non sarà semplice, ma dobbiamo fare di tutto per raggiungere l’obiettivo”.

La concorrenza è uno stimolo in più per fare bene e in coppia con Biagio Meccariello si trova alla grande: “La concorrenza deve essere ed è uno stimolo. Ti fa continuare a lavorare con intensità e con quella voglia di non farsi togliere quella maglia da titolare conquistata con il lavoro. Tutti sperano di giocare, ma sappiamo tutti di avere un parco difensori importante visto che la squadra è stata costruita per giocarsi un campionato di alta classifica. Il nostro obbligo deve essere quello di farci trovare sempre pronti. Meccariello? Con lui ho disputato circa 60 gare insieme. Con Biagio c’è un feeling che con altri c’è meno, per forza di cose, ovviamente lavoriamo sempre per trovarci tutti bene, come squadra insieme ed infatti non ci facciamo mai trovare impreparati”.

Il 33enne ama le responsabilità e ama sentirsi importante, ma l’assenza in campo di capitan Marco Mancosu si fa sentire: “Per me è bello avere delle responsabilità, ti fa sentire vivo, ti fa sentire la fiducia dell’ambiente e della squadra. Portare la fascia quando il capitano non c’è ti dà quella voglia e quell’orgoglio in più. E’ una carica importante. Marco? Lui è un leader e la sua assenza si fa sentire. Oltre a ciò che significa per la squadra come morale, sappiamo tutti le qualità che lo contraddistinguono, che sono indiscutibili e che ha dimostrato in Serie B come in Serie A. Come per gli altri ruoli, però, anche sulla trequarti abbiamo alternative importanti ed elementi pronti a dire la loro”.

Esultanza Bjorkengre,, Hjulmand, Rodriguez, Henderson (foto P.Pinto)

C’è, poi, un consiglio che lo “zio” ama dare ai compagni di squadra più giovani: “Quando scendo in campo ripeto sempre queste parole perché credo che i giovani devono dare quella brillantezza e spensieratezza necessari a una squadra. Gli dico sempre ‘andiamo a divertirci’, perché da quando abbiamo iniziato a farlo siamo tornati a vincere. Questo non vuol dire certo che non lottiamo e che non diamo tutto, anzi gli sforzi fatti sono gli occhi di tutti e vogliamo farne di altri, ma a 33 anni so che alla base di tutto c’è il divertimento”.

Bisogna essere equilibrati e andare dritti verso l’obiettivo: “I campionati di B si vincono e si perdono negli infrasettimanali. Ora ci attende l’ultimo dopo una serie di straordinari. Questa è una squadra che non si è depressa quando eravamo ottavi e non si è esaltata quando eravamo a più 5 dalla terza. Siamo equilibrati ed in B può fare la differenza”.

In caso di promozione in serie A, l’ex  Benevento ha già pensato al suo personale fioretto: “Se tutto dovesse andare bene avevamo pensato ad un’altra pedalata a scopo benefico e sarò felice di rifarla, anche perché chi mi ha accompagnato due anni fa sarebbe nuovamente disponibile. Sarebbe davvero bellissimo”.

Infine, l’obiettivo è quello di entrare ancora una volta nella storia dell’U.S. Lecce ed è questo quello che Lucioni spera di raccontare in futuro ai suoi figli: “Quando vinci sai che il tuo nome e quello dei tuoi compagni resta impresso nella storia di un club. Credo che questa sia la cosa più bella, ovvero essere rimasti nella storia della squadra e della città che si rappresenta…”.

 

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