LECCE- Quasi tre secoli di carcere quelli invocati dal pubblico ministero Maria Vallefuoco per i 28 imputati nel processo nato dall’operazione Tornado dei carabinieri. Si tratta dei coinvolti che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Chieste anche due assoluzioni. Le richieste sono state formulate nell’udienza di oggi in Aula Bunker davanti al Gup Edoardo D’Ambrosio.
I reati sono diversi: tra questi l’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, danneggiamenti, detenzione di armi, ma anche sequestro di persona e violenza privata. L’indagine è stata condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia carabinieri di Maglie dal settembre 2017 e ha consentito di individuare un presunto gruppo criminale “emergente” di tipo mafioso egemone in numerosi comuni dell’area magliese. Alla guida del sodalizio, secondo le indagini, Giuseppe Amato, detto “padre eterno”, e il figlio Francesco Amato, entrambi di Scorrano. Per loro il pm ha chiesto le pene più alte: 24 anni di reclusione.
La prossima udienza si terrà il 25 novembre.