Cronaca

Otranto, municipio senza pace: ancora altre microspie

OTRANTO- Non c’è più pace nel municipio di Otranto, dove un’altra microspia è stata scoperta oggi in municipio. E questo non fa che affievolire i dubbi sul fatto che questo articolato sistema di spionaggio venuto a galla in questi giorni sia quasi certamente legato ad un’inchiesta della magistratura relativa alla pubblica amministrazione.

Anche il responsabile dell’Ufficio Tecnico, Emanuele Maggiulli, infatti, è stato tenuto sotto osservazione, non si sa per quanto tempo: una telecamera, stavolta senza dispositivo audio separato, è stata rinvenuta in mattinata nella cassetta di un computer poggiato sulla scrivania, ben nascosta dietro ai fori per la ventilazione e costantemente alimentata dalla corrente elettrica. Maggiulli è il dirigente che si occupa delle opere pubbliche. Quella stanza è utilizzata, comunque, anche da altre due persone. Sono stati allertati nuovamente i carabinieri della stazione di Otranto, che sono intervenuti per sequestrare l’apparecchiatura e stilare il verbale.

Il caso, com’è noto, è scoppiato venerdì scorso, quando una microcamera e un rilevatore audio sono stati trovati nell’ufficio del sindaco Pierpaolo Cariddi, nascosti dietro ad un interruttore e puntati in direzione della sua scrivania. Lunedì, poi, altre microspie sono state trovate negli studi privati del primo cittadino e dell’ex sindaco, suo fratello, Luciano Cariddi.

Sempre lunedì, le stesse apparecchiature elettroniche sono state scoperte nell’ufficio del responsabile del Settore Assetto del Territorio, Ambiente e Paesaggio. Come atto dovuto, la Procura ha avviato un’inchiesta per intercettazioni illecite e il fascicolo è nelle mani della pm Maria Rosaria Micucci.

Il clima resta teso. “I dipendenti sono amareggiati, ma certi di aver svolto il loro lavoro con correttezza. Vorremmo restituire loro serenità – commenta il sindaco – ma il preventivo di spesa per bonificare le poche stanza del municipio si aggira intorno ai 5mila euro. Per risparmiare, ho anche detto che possono evitare di bonificare il mio ufficio. Per il resto, che dire, vadano avanti nelle intercettazioni. Non abbiamo da nascondere nulla”.

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