BARI – Nuova seduta, nuova bocciatura. La Commissione bilancio del Consiglio regionale, dopo il rendiconto, sbarra la strada anche alla manovrina estiva della giunta.
La legge di assestamento e variazione di Bilancio incassa il no delle opposizione e a nulla sono valsi i 4 voti a favore dei democratici. L’astensione di Borraccino e l’assenza di Liviano, entrambi tarantini, hanno depotenziato la maggioranza, al punto da soccombere al volere delle minoranze.
Al primo articolo bocciato, è arenata l’intera manovra. Marmo, Forza Italia, ha pure chiesto di continuare a votare, ma i consiglieri di centrosinistra e l’assessore al ramo Piemontese, fiutato l’andazzo, hanno sollecitato a chiudere lì la seduta. Il problema si sposterà in aula. Ce la farà la maggioranza a serrare i ranghi e approvare la manovra da 20 milioni che poco concede alle richieste degli alleati? Sì, dicono sicuri i consiglieri di centrosinistra che, ora, puntano il dito tra quelli ritenuti i franchi tiratori, Liviano e Borraccino appunto. “Sono fuori dalla maggioranza – scrivono in una nota congiunta – in aula avremo i numeri”. Ma Borraccino respinge al mittente le accuse: “Sono fuori dalla maggioranza dal marzo scorso. Tentativo maldestro di scaricare la responsabilità sugli altri”.
Ma nei corridoi la sensazione è che non sia solo questo il problema. Lo dicono senza mezzi termini le opposizioni: per Marmo, Forza Italia, è frutto dei malumori che i consiglieri di centrosinistra fomentano contro Emiliano per assessorati sfumati, inazione della giunta, ecc. Per Congedo, Fratelli d’Italia, Emiliano deve prendere atto della situazione e ricompattare la sua maggioranza che alla prova dei numeri non è più tale. Un periodo no lo definisce De Leonardis, Noi con L’italia, una sceneggiata per il fittiano Zullo che, per il Movimento 5 Stelle, deve portare i pugliesi nuovamente alle urne.