BRINDISI – DovrĂ espiare una condanna a 5 anni, 3 mesi e 24 giorni di reclusione per associazione di tipo mafioso finalizzata alla commissione di rapine ed estorsioni. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce. La donna,Vincenza Trenta, riconosciuta colpevole dei reati citati, originariamente condannata alla pena di anni 6 e mesi 8 di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, ha giĂ scontato la custodia cautelare in carcere di 1 anno, 4 mesi e 6 giorni, dal settembre 2012 al gennaio 2014. La condanna riguarda tutta una serie di attivitĂ criminose commesse nel 2010 a Tuturano, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e altre localitĂ della Provincia di Brindisi. Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi hanno interessato l’arco temporale che va dalla fine del 2009 al giugno del 2010. 15 soggetti, oltre a Vincenza Trenta furono le persone arrestate. Tra i reati contestati le estorsioni alle aziende che si occupavano di fotovoltaico, in quegli anni ritenuto un investimento altamente remunerativo su cui si erano catalizzati cospicui investimenti nella provincia di Brindisi. Per gli investigaori, le richieste della mafia alle aziende erano sia di denaro che l’imposizione degli operai e della guardiania nelle aree dove erano stati allestiti gli impianti di fotovoltaico. Nell’ambito dell’organizzazione un ruolo importante quello ricoperto dalla donna, 62enne, compagna del boss Giovanni Buccarella, deceduto all’etĂ di 90 anni nell’agosto 2017. L’arrestata, dopo le formalitĂ di rito è stata associata nel carcere di Lecce.
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