Cronaca

Scritte No Tap contro sede Confindustria Lecce, la condanna di Negro

LECCE – Scritte No Tap e lancio di uova contenenti vernice nera contro la sede di Confindustria Lecce. “Nel giorno in cui gli imprenditori di Confindustria Lecce si ritrovano a Verona per contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Paese, chiedendo attenzione per il Salento e i suoi gap di sviluppo, c’è chi si nasconde dietro vili atti vandalici per tentare di minare di fatto la sicurezza e la legalitĂ  del territorio”. E’ questo il commento del presidente di Confindustria Lecce Giancarlo Negro a Verona, insieme ai colleghi, per le Assise di Confindustria Nazionale.

Confindustria Lecce condanna pertanto con forza gli atti criminali e intimidatori subiti per la seconda volta.

“In un momento così delicato per la nostra economia – continua il presidente Negro – nel quale è sempre più difficile fare impresa, creare sviluppo, produrre benessere e occupazione, Confindustria Lecce resta al fianco delle imprese che operano nella legalità e rispettano le leggi. Gli imprenditori, già chiusi nella morsa di una burocrazia sempre più asfissiante, di regole che mutano ogni giorno e, ora, perfino di atti di inciviltà che vorrebbero alimentare un clima di timore, chiedono a gran voce che venga tutelata l’impresa sana e virtuosa, con i suoi lavoratori, e soprattutto la sua capacità di produrre crescita vera”.

Confindustria Lecce auspica che le Forze dell’Ordine, che ringraziano, riescano ad individuare  i responsabili del vile e deprecabile gesto e che venga fatta giustizia.

 

Intanto sono giunti diversi messaggi di solidarietĂ  per l’accaduto, tra cui la dichiarazione del Presidente della Camera di commercio di Lecce Alfredo Prete: “Esprimo la solidarietĂ  mia personale e dell ente che presiedo nei confronti di Confindustria Lecce e del suo presidente Giancarlo Negro per il vile gesto subito. Le contestazioni che degenerano in atti deprecabili sono da condannare, senza se e senza ma. Viviamo in un territorio giĂ  martoriato dalla crisi economica, se viene a mancare anche la sicurezza ed il clima di fiducia per le aziende che vi operano con sacrificio, è veramente la fine. Mi auguro vivamente che tali gesti non si ripetano e vengano individuati i responsabili, evidentemente incapaci di condurre una battaglia in termini civili”.

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