NARDÒ – A quasi una settimana dalla sparatoria, i carabinieri sono riusciti a mettere le manette ai polsi dei due presunti responsabili del ferimento di Gianni Calignano, il 32enne raggiunto da un proiettile in pieno petto, lunedì scorso sul marciapiede di Corso Galliano a Nardò.
Si tratta di Francesco Russo 64 anni, già noto, e del figlio Giampiero di 27. I due sono stati rintracciati in un B&b a Lecce. Dopo l’arresto sembra che in caserma sia giunta un’ambulanza. Sabato, invece, in provincia di Novara è stato catturato il loro presunto complice, una persona di origini siciliane. Tutti e tre sono accusati del tentato omicidio di Calignano, anche se si ipotizza che l’autore del ferimento sarebbe il 64enne.
Il pm Stefania Minnini aveva aperto un fascicolo d’indagine con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalle modalità mafiose. Le indagini sin da subito avevano portato sui due Russo.
I carabinieri avevano già effettuato un blitz presso un bene confiscato al 64enne, a seguito di misura cautelare antimafia. Era stato perquisito da cima in fondo ed erano state sequestrate due macchine station wagon.
La vittima invece dopo essere stata sottoposta a un intervento è stata dimessa.