LECCE- L’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria torna in piazza per quella che è una protesta infinita contro i gravi disagi in cui il corpo lavora. Pasquale Montesano, Segretario Generale Aggiunto dell’OSAPP, spiega: “Una situazione ormai drammatica e apparentemente senza via d’uscita”.
“A fronte di un sovraffollamento delle infrastrutture penitenziarie che, solo numericamente attenuato rispetto ai decorsi anni è comunque di ardua sopportazione in ragione delle gravissime carenze, oltre che degli immobili ormai vetusti, relative agli organici soprattutto del Personale addetto al servizio delle traduzioni dei detenuti, ai mezzi, e ai fondi per i servizi delle traduzioni, oltre che in conseguenza rispetto alla impossibilità di fruire dei minimi diritti lavorativi quali ed anche quelli relativi alla fruizioni dei riposi e dei congedi -continua Montesano. Tali condizioni, mai così rilevanti e gravi, benché generali e diffuse, assumono tinte ancora più fosche in Puglia, nel salento, dove, anche dopo il gravissimo episodio del 6 Novembre dell’evasione di Fabio Perrone, si sono raggiunte soglie di non tollerabilità .Questi i motivi del dissenso, che gli agenti vogliono far arrivare al Presidente del consiglio dei ministri Renzi, al ministro Orlando e tutti gli organi politici e dell’amministrazione penitenziaria” .