LECCE- “Entro una, massimo due settimane dentro o fuori” ma Fitto non desiste, insistendo sul metodo, accettando il candidato Schittulli ma non digerendo l’ipotesi di un commissariamento, da noi anticipato lo scorso mercoledì assieme alla scelta sul candidato Presidente alla Regione. “Noi non siamo contro qualcuno ma siamo per un metodo di scelta dal basso”, afferma Fitto. Come dire, stizzito: ben venga anche Vitali ma Berlusconi continua a sbagliare le modalità.
Di fatto, alla base c’è un vero e proprio braccio di ferro nazionale e regionale per un ridimensionamento dell’area fittiana, pur se l’appuntamento elettorale è imminente ed importante. Se poi parlare di metodo è per dir no all’ex sottosegretario alla Giustizia meno vicino a Fitto rispetto ad Amoruso non lo sappiamo, tanto da “beccarci”, all’interrogativo “quindi No a Vitali?” un secco, ma chiaro ed infastidito, “non capisce”.
La conferma sull’ipotesi non remota dell’ex deputato di Francavilla in un ruolo al fianco, o alternativo, all’attuale coordinatore regionale Amoruso sta nel ribadire da parte di Fitto che, se dovesse esserci una nomina, sarebbe un’ ulteriore provocazione berlusconiana sbagliata nel metodo
Sempre più “Oltre…”, quindi, rispetto l’onda di Arcore ed un partito che diviso potrebbe far accrescere il consenso per Schittulli malgrado il ritardo della designazione. Ma Fitto dal palco salentino fa il conto alla rovescia sulla possibile cacciata:”Mancano 11 giorni all’ultimatum e non posso credere che Berlusconi abbia proposto di cacciarmi e che altri parlamentari del partito, a quell’incontro, abbiano alzato le mani, come per dire ‘va bene’. Perché, se fosse vero, saremmo su Scherzi a parte”
Intanto, per il capogruppo alla Camera Brunetta, Fitto potrebbe esser una risorsa ed è certo della pacificazione in Forza Italia grazie a Berlusconi più che per gli errori di Renzi, che , sempre per Brunetta, non sarebbe altro che un bullo di periferia.