LECCE- Il rischio di territori sempre più emarginati dopo la riforma Delrio chiama a raccolta, per una discussione, l’intero partito leccese di Forza Italia. “Una sciagura” anche e soprattutto per una terra come quella salentina, secondo i relatori che in mattinata hanno parlato dal palco dell’auditorium dei Salesiani, a Lecce.
“Le città metropolitane faranno incetta dei fondi che servono anche a noi”, ha incalzato, in apertura, il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Gli ha fatto eco il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone: “Rischiamo di non garantire servizi e posti di lavoro, da una parte perché la Regione non fa il suo e dall’altra perché i primi 600milioni di euro stanziati sono solo per le aree metropolitane. Ecco perché va dato atto – ha proseguito – a chi ha da tempo posto sul tavolo la questione di una riorganizzazione diversa dei territori, come ha fatto il Mrs”.
La necessità di un ripensamento complessivo la rimarca Pierluigi Portaluri, docente di diritto amministrativo, che cita lo studio della Società geografia italiana sull’aumento del numero delle regioni e la contemporanea abolizione vera delle province, sulla stessa lunghezza d’onda della proposta elaborata da Paolo Pagliaro, che al tavolo a Roma c’era.
“Un’intuizione la sua – ha detto Portaluri – perché ha dato dimensione istituzionale alla situazione salentina, che è problema oggettivo che può aggravarsi”. Per rendere più chiaro il concetto di un pericolo di un Meridione a due velocità. L’economista Valerio Elia fornisce i numeri: “In Puglia la spesa pubblica è il 55 per cento dell’intero Pil, pari a 40 miliardi su 73. Ecco perché pesa il taglio di trasferimenti pubblici previsti”.
