GALLIPOLI- Si sono presentati davanti al gip Giovanni Gallo i 15 arrestati nell’operazione baia verde con la quale il Ros di Lecce ha sgominato un’organizzazione mafiosa attiva a Gallipoli che gestiva le attivitĂ legate ai parcheggi ed alla security nei principali locali notturni e lidi balneari del Salento.
Solo in tre hanno scelto di parlare e chiarire la loro posizione: si tratta di Luca Tomasi, 40 anni, di Carpignano Salentino; Amerigo Liaci, 33 anni, di Gallipoli e Luciano Gallo, 46 anni, di Martano.
Scelgono la via del silenzio tutti gli altri, tra cui Angelo Padovano, il 25enne di Gallipoli, figlio del boss Salvatore ucciso il 6 settembre del 2008, considerato insieme al cognato Roberto Parlangeli a capo del sodalizio.
Intanto a distanza di poche ore dagli arresti di quelli che gli inquirenti ritengono le nuove generazioni del clan padovano e tornese, arriva la conferma in appello dell’ergastolo per Rosario Padovano, giĂ condannato in primo grado al carcere a vita per l’omicidio del fratello Salvatore, Nino Bomba, avvenuto il 6 settembre del 2008.
I giudici della Corte d’Assise d’Appello ) hanno confermato l’ergastolo anche per il cugino di questo, Giorgio Pianoforte che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’omicidio avvenuto davanti alla pescheria Il paradiso del mare a Gallipoli per mano del killer Carmelo Mendolia. Condanne anche per gli altri imputati nel processo sull’omicidio di Nino Bomba: Fabio Della Ducata, Cosimo Cavalera, Giuseppe Barba, Massimiliano Scialpi