Cronaca

Microchip sullo sportello automatico, clonati 16 postamat

SAN PIETRO VERNOTICO- È un piccolo dispositivo che si installa sullo sportello automatico, capace di leggere e memorizzare i dati memorizzare i dati della scheda al momento dell’inserimento della carta nella fessura. Spesso, per altro, accompagnato da una telecamera installata nella parte alta della postazione, utile per filmare la composizione del pin da parte del cliente della banca.

Con questo sistema, sono state clonati ben 16 postamat utilizzati presso uno sportello di un istituto di credito di San Pietro Vernotico, per un danno complessivo di ben 5mila e 200 euro. La scoperta è stata effettuata dai carabinieri della locale stazioni che, dopo la segnalazione e denuncia in caserma fatta dal responsabile della filiale, hanno rinvenuto il’avanzato aggeggio installato proprio sul bancomat.

Si tratta di un microchip che, in pochi secondi, legge dentro la carta di credito. Il codice di sedici cifre relativo alla carta Bancomat viene rubato dal dispositivo per poi essere copiato su una comune carta dotata di barra magnetica. Come a dire: una normale tessera punti di un supermercato può trasformarsi in una macchina da soldi. Si tratta di una nuova “truffa” che va per la maggiore e, secondo le ultime stime, in tutta Italia ci sarebbero centinaia di bande in azione.

Del caso, se ne sono occupate anche le Iene che hanno smascherato l’incredibile facilità di installazione del chip. Per avviare il dispositivo clona bancomat, bastano circa 10 secondi. Scoprire l’inghippo, invece, richiede molto di più. Un lasso di tempo che permette all’esercito di “clonatori” di rubare i codici segreti della carta che poi sono copiati su un’altra tessera utilizzata per fare acquisti a spese del legittimo proprietario.

L’ultimo caso, proprio in provincia di Brindisi dove sono 16 i correntisti che, a fine mese, si sono ritrovati con un estratto conto pregno di acquisti on line in realtà mai effettuati. Dalla richiesta di chiarimenti presso il proprio istituto di credito alle indagini dei carabinieri che, poi, hanno trovato il dispositivo, finito sotto sequestro. Toccherà ora agli 007 dell’Arma scoprire chi si nasconde dietro il nuovo Eldorado della criminalità ma intanto, è possibile dare qualche consiglio per proteggersi da questa ennesima truffa.

È buona norma, infatti, coprire la propria mano nel momento in cui si digita il pin sulla tastiera allo sportello evita inevitabilmente alla cam nascosta di catturare il proprio codice segreto. Non sempre basta, ma è già qualcosa.

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