FRANCAVILLA- Un po’ l’asfalto reso viscido dalla pioggia, un po’, forse, di distrazione. Di certo, l’assurdità di un incrocio ad alto traffico e alta velocità privo, da più di un anno, di semafori funzionanti. Perché se è vero, come è vero, che un giallo lampeggiante grida e pretende prudenza e attenzione, è altrettanto vero che, se ce li hanno messi, quegli aggeggi elettronici a qualcosa devono pur servire. Magari ad evitare incidenti come quello che, in mattinata, qualche minuto prima delle 7, ha visto coinvolti 3 mezzi per un bilancio di 4 feriti, tutti trasportati all’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana con prognosi fino a 30 giorni.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’Opel Astra station Wagon di colore blu proveniente da via Terracini, nell’immettersi su via Brindisi, è entrata in collisione con l’audi A6 condotta dal 43enne Francavillese Giuseppe Mingolla, scatenando una carambola. L’Opel, infatti, si è girata più volte su se stessa, andando a sbattere contro un furgoncino, carico di bombole di azoto, proveniente da Brindisi. L’impatto è stato violento ma, per fortuna, le scocche dei mezzi hanno retto all’urto. Ad avere la peggio, proprio Mingolla, soccorso da un mezzo del 118 e trasportato al Camberlingo, con diversi traumi e fratture al polso sinistro e al ginocchio destro, per una prognosi di 30 giorni.
Traumi anche per il conducente dell’Astra, il francavillese 66enne Vicnenzo D’amuri, e per gli altri due occupanti, fratello e amico del guidatore, anche loro finiti in ospedale con contusioni e ferite lacerocontuse sul volto e sul corpo.
Praticamente illeso, invece, il brindisino di 48 anni Giuseppe Passarelli, ancora sul posto all’arrivo del carro attrezzi. Il suo camioncino è stato solo parzialmente danneggiato, mentre le bombole di azoto, destinate ad un magazizno di Sava, in provincia di Taranto, sono rimaste integre.
Sul posto, anche i carabinieri della locale Compagnia, i vigili del fuoco e una ditta chiamata a ripulire l’asfalto dai detriti delle auto e, soprattutto, dall’olio versato. Durante le operazioni di soccorso, una delle corsie è stata temporaneamente chiusa, creando rallentamenti su un’arteria principale, a poche centinaia di metri dall’imbocco della statale 7 che conduce a Brindisi e Taranto.
Proprio per questo, appare incredibile che, da mesi, i semafori dell’incrocio non siano in funzione e, quindi, siano i primi indagati per una dinamica su cui ora indagano i militari, chiamati a stabilire le eventuali responsabilità.