Cronaca

Sanitaservice, esposto in Procura contro Mellone

LECCE– La selezione per il posto di amministratore unico di Sanitaservice finisce sul tavolo della Procura, tramite un esposto contro il direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone. A presentarlo, il 14 settembre scorso, è stato Alfredo Rampino, tra i candidati a quel bando, nome già noto per essere stato, in passato, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Vito Fazzi, dell’Arpa Puglia e, da ultimo, direttore amministrativo dell’Asl di Brindisi.

Non una formale denuncia, quindi, ma un esposto in cui si chiede di accertare se ci siano o meno i presupposti per configurare due ipotesi di reato: abuso d’ufficio e falso.

Questi i fatti: dopo le dimissioni, lo scorso novembre, di Luigi De Santis, la Asl ha aperto una procedura per la selezione di un nuovo amministratore unico alla guida della società inhouse. La scelta sarebbe spettata, con giudizio insindacabile, a Mellone, il quale, dopo la presentazione dei curricula, ha fatto istituire una commissione per la valutazione delle otto candidature formalizzate e da cui sarebbe scaturita la scelta del nuovo manager. Una commissione, però, stando a quanto lamentato nell’esposto, non prevista a monte e che avrebbe dovuto essere inglobata in un bando da riformulare ex novo. Così non è stato. Ma c’è di più.

Dopo che la scelta è ricaduta su Lorenzo Martello, a Rampino è giunta una lettera da parte della Asl, che gli offriva un incarico da direttore amministrativo con funzioni di vicario, equiparabile a dirigente di struttura complessa. Ma, ed è questo l’altro nodo contenuto nell’esposto, per poter offrire quel posto avrebbe dovuto esserci una pianta organica, che invece non esiste. È per questo che si chiede di accertare se tutto ciò possa dare sostanza all’accusa di abuso d’ufficio. Per quella di falso, invece, viene a galla un terzo dubbio: dopo la nomina di Martello, il suo predecessore, De Santis, è stato ricollocato al suo posto, essendo un dipendente interno.

La delibera del direttore generale, pure citata al momento della sua ricollocazione, non sarebbe invece mai esistita, almeno fino agli inizi di luglio, quando ne sarebbe stata fatta una ex post, dopo una specifica richiesta di accesso agli atti presentata dallo stesso Rampino.

Che conferma l’esposto e dice: “Mi affido a quello che decideranno i giudici. Ritengo che possano intravedersi fattispecie di illecito, ma spetterà a loro accertarli. Inoltre- aggiunge- sto per presentare azione civile per chiedere il risarcimento danni: pur avendo dato il mio assenso all’offerta per ricoprire il posto di direttore amministrativo, non mi hanno dato risposta. Nel frattempo, però, ho rinunciato a un cospicuo contratto con un’azienda brindisina”. L’ammontare della richiesta di risarcimento si aggira intorno ai 250mila euro, pari a tre anni di consulenza a cui Rampino ha rinunciato. L’ex direttore del Fazzi si è detto, inoltre, disponibile ad essere ascoltato dalla Procura.

L’esposto è stato assegnato al pm Emilio Arnesano, a cui manderà i suoi incartamenti, da subito, Valdo Mellone, che replica: “La commissione è stata solo un ausilio del socio unico, non si è sostituita a me e fa parte della liberà di mezzi in una scelta così importante, che è rimasta esclusivamente mia.

L’offerta a Rampino è stata fatta come manifestazione di interesse, se lui ha rinunciato ad altri impieghi deve rispondere di questo solo a se stesso, è stata una sua imprudenza. Ci sono stati incontri tra la direzione amministrazione Asl e Rampino, ma lui non era interessato a un rapporto di lavoro dipendente bensì ad una consulenza esterna. Non è stata raggiunta un’intesa e nel frattempo abbiamo congelato tutto, perché la Regione ha avocato a sé la decisione di che struttura organizzativa dare nel dettaglio, omogeneamente, a tutte le Sanitaservice, che non possono avere pianta organica perché sono srl e non enti pubblici”.

È sulla base di entrambe le versioni, ora, che la Procura dovrà decidere se aprire o meno un fascicolo a carico del direttore Mellone.

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