BRINDISI- Lunghe file d’attesa persino notturne e prezzi maggiorati per snak e bevande. Più che una protesta, una denuncia da parte dell’associazione Nessuno tocchi caino, entrata in scena dopo le numerose e -mail di lamentele ricevute dai parenti dei detenuti. Si contesta il fatto che per poter far visita ad un proprio famigliare bisogna mettersi in fila dalle 4 del mattino e competere per un posto nelle piccola sala d’attesa categoricamente ferma a 11 posti. Chi prima arriva bene alloggia. Per tuttti gli altri andrà bene al prossimo turno.
A farsi portavoce delle lamentele dei parenti è il radicale Tommaso Lima . Ci si lamenta anche sui prezzi dei viveri acquistabili in carcere. Cibo e bevande che hanno un costo per ben tre volte superiore al normale.
Nessuno dei silenziosi protesti ha voluto apparire davanti alle telecamere. Chissà, forse per paura di ritorsioni trasversali, chiaramente lungi dall’essere denunciate. Un altro tassello che compone il complesso puzzle della situazione carceraria in Italia. Complesso e poco edificante.