Cronaca

Tariffe e benefit, i nodi di AQP

BARI   –    L’amministratore unico di AQP Gioacchino Maselli resta al suo posto, almeno fino a fine anno. Il direttore generale Massimiliano Bianco forse no. L’assemblea dei soci ha ratificato lo scontro aperto tra le due massime cariche di Acquedotto Pugliese. 

Da una parte Maselli con l’intenzione di rimettere ordine alla gestione allegra della società, dall’altra Bianco i cui poteri sono stati ridimensionati proprio dall’assemblea dei soci che ha contemporaneamente rimesso nelle mani di Maselli, la decisione su un eventuale licenziamento. Per non ricevere l’onta dell’addio forzato, Bianco potrebbe propendere per un’uscita di scena volontaria. Al centro della disputa, come detto, il troppo lusso che Bianco e il predecessore di Maselli, Ivo Monteforte, si sono concessi in questi anni.

Una casa in pieno centro, auto aziendale, stipendio da 237.900 all’anno che significano 18.000 € al mese, più un premio da 48.000 € all’anno. E’ questa tradotta in numeri la vita da ‘mille e una notte’ che il direttore generale ha condotto grazie ad Acquedotto Pugliese. Ed è proprio questo che oggi potrebbe costargli il posto. Bianco, fu assunto a tempo indeterminato da  Monteforte, ma la decisione presa in totale solitudine a novembre scorso costò il posto anche all’allora amministratore unico.

La legge lo prevedeva, certo, ma nei corrodio di AQP sono tutti convinti che con i rimborsi e i benefit si sia calcata la mano fin troppo. E la bomba è scoppiata. Anche perchè Maselli ha deciso di giocare a carte scoperte. E conferma quanto nel corso degli anni vi abbiamo sempre puntualmente raccontato. Gli stipendi d’oro non sono certo solo quelli di Bianco o di Monteforte che si guadagnò il titolo di ‘Paperone d’Italia’. Di dirigenti AQP ne ha 32.

Gli stipendi vanno da un minimo di 70.000 €, 6.000 € al mese per quello che se la passa peggio, fino ai 110.000 degli amministratori di Pura Depurazione e simili. Ma per tutti c’è il premio aziendale, a botte di altri 50.000 € annui. E ancora, per 23 di loro anche l’auto aziendale. Non è tutto. Perchè naturalmente la casa in pieno centro non è concessa solo a Bianco. La lista degli immobili in affitto è lunga. E costa anche un bel po’. 51 immobili che, tra case e garage, costicchiano una bella cifretta.

In tutto ciò l’assemblea dei soci, presieduta dalla vice di Vendola Angela Barbanente, ha approvato la rateizzazione dei debiti degli inquilini delle palazzine degli IACP che solo a Lecce vale 5 milioni di euro e interessa 3.000 famiglie, lo sconto sulla tariffa idrica per le fasce deboli e i contributi per fornire l’acqua ai migranti impegnati nelle campagne. Soppressa, su indicazione della consulta, l’espulsione dei privati dalle quote societarie e modificato lo statuto in modo che in un eventuale ritorno al CdA e al Consiglio sindacale sia garantita la presenza di un terzo delle donne. Rinviata la fusione di Pura Depurazione. Se ne riparlerà non appena sarà pronto il piano industriale.

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