TARANTO – Piange a dirotto, Sabrina Misseri. La 28^ udienza in Corte d’Assise a Taranto sul delitto di Sarah Scazzi, si apre proprio con le dichiarazioni della 24enne. La madre invece, Cosima Serrano, decide di non parlare davanti al Giudice.
Sabrina, nella sua testimonianza fiume ricostruisce, incalzata dalle domande del Pm Mariano Buccoliero, i rapporti con la cuginetta, con Ivano e ripercorre le ore del pomeriggio del 26 agosto in cui la 15enne fu uccisa. Una deposizione, quella di Sabrina, interrotta più volte dalle lacrime. “Sono innocente – ha ripetuto singhiozzando e a più riprese la Misseri – io non c’entro niente”.
“Reputavo Sarah una sorella minore, non una cugina e la trattavo di conseguenza. Qualche rimprovero sì, ma non litigi”, ha detto. Poi, rispondendo a proposito del rapporto con Ivano Russo ha aggiunto: “Ivano mi piaceva, c’era anche attrazione fisica, ma non ero innamorata di lui”. Quindi, ha confermato un rapporto sessuale con Ivano “comunque non completo”, ha aggiunto .
Sabrina, inoltre, ha escluso il litigio la sera prima del delitto, con la piccola Sarah, dicendo invece, che si sarebbe trattato solo di un rimprovero. Ha ammesso non aver consegnato immediatamente i diari della cugina ai carabinieri, sbagliando di comune accordo con gli zii, i diari in cui Sarah ammetteva la cotta per Ivano.
Tra le lacrime, Sabrina ha detto che per l’omicidio non c’entra niente il movente della gelosia. E che è stata fatta confusione tra protezione e gelosia. Poi tra le lacrime ha aggiunto: “Ho fatto due anni di prigione da innocente”.